Montesilvano, telecamere per scoraggiare i clienti delle prostitute

L’amministrazione comunale di Montesilvano prosegue la sua azione per scoraggiare il fenomeno della prostituzione in città. Nella cittadina Adriatica il fenomeno da anni è particolarmente diffuso. Nell’arco di tutto l’anno è facile incontrare giovani ragazze che vendono il proprio corpo lungo la riviera sin dalle prime ore del pomeriggio. Numerosi anche gli appartamenti affittati a giovani donne, per lo più provenienti dai paesi dell’Est Europeo dal Nord Africa o dal Sud America, per i loro incontri occasionali.

Negli ultimi tempi però qualcosa è cambiato. Esponenti comunali, rappresentanti di associazioni ma anche semplici cittadini, sono scesi in strada per combattere tale fenomeno. L’ultima iniziativa, domenica scorsa, con una marcia organizzata dal consigliere comunale  Anthony Aliano che ha radunato un centinaio di cittadini per dire no alla prostituzione. Aliano ha inoltre realizzato una mappa delle vie di Montesilvano dove il fenomeno è più diffuso. Sono circa una trentina le zone maggiormente frequentate dalla lucciole. Per scoraggiare soprattutto i loro clienti si è pensato di installare delle telecamere. Gli occhi elettronici potrebbero essere installati già dal prossimo dicembre con un investimento di poco inferiore ai duecentomila euro. Soldi che potrebbero essere recuperati attraverso le sanzioni. Va ricordato che le multe per questo tipo di reati sono alquanto salate. Chi trasgredisce l’ordinanza sindacale anti prostituzione rischia infatti una sanzione di 309 euro che arriva fino a 450 per i clienti. Sono stati inoltre adottati anche dei provvedimenti contro chi affitta gli appartamenti alle prostitute. Esiste infatti un accordo con gli amministratori dei condomini. A Montesilvano prosegue la lotta contro le prostitute ma il percorso è ancora molto lungo se si tiene conto della loro presenza lungo la riviera

 

1 Commento su "Montesilvano, telecamere per scoraggiare i clienti delle prostitute"

  1. Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
    P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).

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