Montesilvano: l’azienda speciale in…vertenze

Montesilvano: l’azienda speciale in…vertenze, almeno una decina nell’ultimo anno, altre in procinto di essere aperte, e fino ad ora sempre a favore dei lavoratori.

Potrebbe trattarsi di un aspetto fisiologico visti i numeri, in termine di personale, di un’azienda nata all’incirca 15 anni fa e che nel tempo si é ritrovata a gestire una mole di dipendenti più grande dello stesso Comune di Montesilvano. Ma alla luce delle ultime vertenze, tutte segnate dalla totale assenza di conciliazione a fronte di un’inspiegabile insistenza nel procedimento in giudizio, sorge il dubbio che si preferisca spendere soldi pubblici allegramente, tra spese legali ed eventuali risarcimenti, molti dei quali già esecutivi, piuttosto che scegliere strade più brevi attraverso la concertazione con i sindacati:

“E’ un nostro diritto, sentita la sentenza di primo grado – spiega il presidente dell’azienda speciale Luca Cirone – ascoltare il parere di un secondo giudice e quindi procedere con il ricorso, e sotto certi aspetti é anche un modo per economizzare perchè se accogliessimo le richieste dei lavoratori, rinunciando alla battaglia legale, andremmo a spendere molti più soldi. Tenga presente che fino ad ora, di undici cause di lavoro ancora aperte, abbiamo speso meno di 4000 euro.”

Per la maggior parte si tratta di legittime richieste di adeguamenti contrattuali, passaggi di livello e solo in casi più gravi di mobbing sul luogo di lavoro, uno dei quali riconosciuto perfino dai giudici di Cassazione, ma la spesa di poco meno di 4000 euro é solo iniziale:

“Tra spese accessorie e risarcimenti – precisa l’avvocato Paolo Mazzotta che cura le posizioni di diversi lavoratori – siamo nell’ordine di circa 7000/8000 euro per ogni singola causa, considerando che ce ne sono al momento undici tutte già vinte dai lavoratori in primo grado, faccia i conti lei, superiamo di gran lunga gli 80.000 euro.”

Tralasciando il calcolo su quanto l’azienda, e quindi il Comune, e quindi i cittadini di Montesilvano, devono sborsare per una causa di lavoro per mobbing vinta su tre gradi di giudizio da una dipendente, ciò che non quadra é il modo con il quale viene gestito il personale, parliamo di un’azienda pubblica che andrebbe gestita come tale e che invece, per certi aspetti, viene gestita come un’azienda privata come lascia intendere l’ex city manager del Comune di Montesilvano l’avvocato Leo Brocchi:

“Non si può gestire un’azienda di questa portata secondo l’opinione personale – dice riferendosi ai vertici – ma secondo i crismi di un’azienda pubblica avendo a che fare con soldi dei contribuenti.”

Ma i vertici aziendali insistono:

“Non comprendo quali anomalie possano evidenziarsi – si chiede il vice sindaco e assessore alle politiche sociali Ottavio De Martinis – stiamo parlando di una normale dinamica all’interno di un’azienda dove per altro nemmeno i sindacati hanno mosso particolari obiezioni”

Ma le cose non stanno esattamente così: la Uil, per conto del delegato Francesco Marcucci, ha già denunciato pubblicamente questa situazione da tempo, diverse le posizioni prese in cura anche dalla stessa Cgil, come ci ha confermato Massimo Di Giovanni e tutte lamentano la totale mancanza di risposte da parte dell’azienda alle sollecitazioni riguardo strade da percorrere più concilianti e meno dispendiose. Il legale dell’azienda, l’avvocato Federica Liberatore ci aveva annunciato chiarimenti su questo fronte, restiamo in attesa, mentre consiglieri di opposizione, non tutti per la verità,  ed associazioni del territorio sono già sul piede di guerra:

“Fa specie – denuncia Gianni Scaburri dell’Associazione Jamel – che fior di oppositori in Consiglio Comunale a Montesilvano su questa materia preferiscono mettere la testa sotto la sabbia. Il dato oggettivo, però, é che questa azienda sta spendendo e sarà condannata a spendere nel prossimo futuro fiori di soldi pubblici inutilmente.”

https://www.youtube.com/watch?v=OTlRnjrT5R8