L’Aquila, Sox. La scienziata Votano: “Comunicazione un po’ tardiva”

Nella vicenda dell’esperimento Sox (Short distance oscillations with Borexino) una migliore comunicazione fatta in modo preventivo forse avrebbe aiutato a far comprendere meglio eventuali rischi e benefici di quello che è tra i più importanti esperimenti al mondo nel campo dei neutrini.

A dirlo è stata la scienziata Lucia Votano, che dei Laboratori del Gran Sasso è stata direttrice negli anni passati prima dell’arrivo di Stefano Ragazzi. La scienziata è intervenuta sull’esperimento Sox  in occasione della competizione internazionale dedicata proprio al rapporto tra scienza e comunicazione “FameLab”, di cui una parte si è tenuta al Gssi dell’Aquila la settimana scorsa.

Lavorando in connessione con un altro esperimento (Borexino) Sox avrebbe studiato una nuova classe di neutrini, diversa dai tre tipi di neutrini già conosciuti e avrebbe dovuto avere luogo nel cuore dei Laboratori nazionali di Fisica nucleare del Gran Sasso, tra le infinite polemiche degli ambientalisti e di alcune associazioni di cittadini preoccupati per le eventuali conseguenze dell’esperimento. Ma l’esperimento Sox è stato annullato, per l’impossibilità tecnica di realizzarlo.

A prendere la decisione sono stati l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e il Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives (Cea) francese, dopo che il produttore della sorgente, l’associazione russa Mayak, ha comunicato in modo definitivo che non è in grado di realizzare il generatore di antineutrini basato sul Cerio 144, che avrebbe dovuto costituire il cuore del progetto. Infatti, il generatore avrebbe un’intensità di non più di 50 kCi (kilocurie), che corrisponde a circa un terzo di quanto richiesto dal progetto, e quindi non avrebbe le caratteristiche di attività necessarie, cioè non fornirebbe un numero sufficiente di antineutrini per condurre l’esperimento in modo scientificamente efficace e competitivo.

1 Commento su "L’Aquila, Sox. La scienziata Votano: “Comunicazione un po’ tardiva”"

  1. giuseppina ranalli | 19/03/2018 di 11:56 |

    Una migliore comunicazione avrebbe messo in luce che il progetto è fallito per cause tecniche e non per la pressione degli ambientalisti.
    A ben rifletterci, l’insuccesso con perdita di finanziamenti è passato del tutto inosservato proprio grazie alla sollevazione degli ambientalisti.
    Da precisare, inoltre, che non tutti gli ambientalisti erano contro il progetto in modo pregiudiziale, bensì contro una progettazione che appariva lacunosa e superficiale.
    Riflettendo ulteriormente: senza la email anonima proveniente da una persona informata, peraltro inviata dopo che già era noto che il progetto era fallito, non ci sarebbe stata nessuna sollevazione. L’incidente che ha provocato la nube di Rutenio è avvenuto durante la realizzazione della fonte di Cerio.
    Come dire: la email anonima che ha scatenato l’opposizione degli ambientalisti al progetto SOX è caduta a fagiolo.

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