L’Aquila, mura urbiche. Le associazioni: velocizzare il restauro

La firma del disciplinare di adozione delle mura urbiche, da parte di 11 associazioni civiche e culturali dell’Aquila, risale a oltre un anno e mezzo fa.

L’intento era quello di riconsegnare, nello spirito delle origini e della fondazione medievale della città – che vide i 99 castelli del comprensorio costruire ciascuna una parte di mura – di far tornare la civitas parte attiva nella gestione e nella cura di quello che è il principale monumento identitario dell’Aquila. La cinta muraria circonda il centro storico dell’Aquila per oltre 5 chilometri, esempio raro in Italia di fortificazione trecentesca quasi integralmente conservata. Ora si deve puntare a riaprire i tratti fruibili e a velocizzare il recupero di quelli che non sono ancora oggetto d’intervento da parte della Soprintendenza, che sta facendo un lavoro enorme e complesso di restauro.

Le associazioni hanno preparato una relazione di 70 pagine con cui si porta a conoscenza del sindaco e della Soprintendenza le criticità e le peculiarità del recupero. Prossimo step: la partenza di un tavolo tecnico congiunto tra Comune, Soprintendenza e associazioni, per affrontare insieme il recupero dell’opera da due anni un tratto delle mura appare in tutta la sua maestosità, illuminata, di notte grazie a un meccanismo di luci che ne esalta la bellezza, ben evidente dal viale della Croce Rossa e dalla periferia ovest della città. Tutto, grazie a un intervento di restauro, consolidamento e valorizzazione, che prevede anche la realizzazione di camminamenti, finanziato con 8 milioni di euro di fondi europei.

IL SERVIZIO DEL TG8