L’Aquila, call center Inps: il Tar respinge tutti i ricorsi

Tutti i ricorsi contro l’assegnazione della mega commessa Inps alla cordata d’imprese che vede capofila la Comdata insieme a Network Contacts, sono stati respinti.

I giudici amministrativi della terza sezione del Tar Lazio si sono espressi martedì, sancendo in questo modo un nuovo percorso per il call center che nella sede di Pettino, all’Aquila, dà lavoro a 560 persone, una 70ina provenienti dall’ex Transcom, gli altri del consorzio ‘Lavorabile’. Il tar ha respinto i ricorsi in cui i secondi classificati (Nethex Care-Gti) e i terzi (Transcom / Almaviva / Covisian), chiedevano la sospensiva dell’assegnazione della commessa a Comdata, dando subito un giudizio di merito il 28 maggio scorso, infine la sentenza di respingimento di due giorni fa.

Adesso tocca all’Inps – ente appaltante – procedere in tempi rapidi alla firma del contratto, che poi dovrà essere registrato alla Corte dei Conti. Anche perché i tempi dell’iter di assegnazione sono stringenti: non dovranno passare più di tre mesi dalla firma del contratto per effettuare il passaggio di consegna della commessa ai nuovi gestori. Un periodo durante il quale si attiverà, dall’altro lato, la trafila dei confronti tra i sindacati, i ministeri coinvolti, l’azienda vincitrice dell’appalto e l’Inps.

Al centro dei tavoli istituzionali ci sarà la questione delicatissima della clausola sociale, quella norma che garantisce la continuità lavorativa ai dipendenti quando c’è un passaggio di commessa da un’azienda a un’altra, ed è fondamentale per individuare tutte le garanzie occupazionali per i 560 lavoratori dell’Aquila. Ma la norma della clausola sociale, purtroppo, glissa sull’obbligo del mantenimento della sede di lavoro (la cosiddetta ‘territorialità’), per cui questa fase di confronto sarà davvero molto delicata per convincere appunto la nuova azienda a mantenere all’Aquila gli operatori del call center. In ogni modo, già al momento dell’assegnazione della commessa, a gennaio, la multinazionale Comdata aveva assicurato in una nota ufficiale, la volontà di mantenere la territorialità, scrivendo che la propria offerta economica ‘avrebbe tenuto conto del costo del lavoro del personale che gestisce attualmente il servizio e che – si legge nel comunicato – transiterà alle stesse condizioni alle dipendenze del consorzio aggiudicatario, così come previsto dal bando di gara e dalle relative tabelle di costo del lavoro'”. Si scoprirà soltanto nelle prossime settimane se la promessa verrà rispettata davvero. Nel frattempo i sindacati promettono attenzione massima sul rispetto delle garanzie per i lavoratori aquilani.

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