L’Aquila, cratere 2016: ricostruzione ferma. L’appello dell’Ance al Governo

Una burocrazia pesantissima, costi notevoli per gli ingegneri e progettisti per preparare una pratica, lavori pagati dalla pubblica amministrazione dopo molti anni. E poi sovrapposizione di norme relative ai diversi crateri sismici, tra vecchio e nuovo cratere sismico, risolta soltanto poche settimane fa con un decreto del Governo.

Comuni che si spopolano, commercianti che non hanno il coraggio di riaprire le loro attività nei luoghi colpiti dai terremoti. Una presa d’atto: la ricostruzione non c’è. E il nuovo Governo dovrà dire per quale motivo. A dirlo, con forza e facendosi portavoce di un intero territorio in sofferenza, è il vicepresidente dell’Ance Abruzzo, Raffaele Falone, che è anche presidente dell’Ance di Teramo. Dopo quasi due anni dagli ultimi eventi sismici la ricostruzione del Centro Italia non è ancora partita, ribadisce Falone, e il nuovo Governo deve dirci perché:

Colpa delle norme farraginose, o perché non ci sono i soldi? Che cosa vuole fare il Governo di questo Centro Italia? Il terremoto non è solo dell’Aquila, ma di tutta Italia, a partire dal Centro Italia, che soffre di un problema serio, economico e sociale: va verso lo spopolamento. Il sisma – ha sottolineato Falone – dev’essere opportunità per ricostruire tutte le regioni appenniniche colpite dai sismi, e deve bloccare quel drenaggio dell’economia che si accentra sempre di più verso le grandi città.

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=XtywvwZt6HA

PRECISAZIONE DI MARCELLO D’ALBERTO, DIRETTORE DELL’USR ABRUZZO:

“In relazione a quanto detto dal Presidente ANCE Raffaele Falone, in un suo intervento sul Rete8, si ha modo di constatare un suo impulso verso una maggiore sburocratizzazione delle procedure amministrative previste per l’avvio dei cantieri tesi al conseguimento del recupero dell’agibilita di immobili danneggiati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e seguenti.
L’USR Abruzzo, dopo aver superato la fase della start-up è oggi a regime nella attività di istruttoria delle richieste di contributo finalizzate al recupero di immobili residenziali e commerciali, rivolgendo priorità assoluta a quelle attinenti le residenze principali e attività produttive. A tutt’oggi sono stati concessi contributi per € 10.025.553, a seguito di rilascio di regolare decreto così come previsto dalle norme di settore. Sul MUDE, piattaforma telematica dedicata per la presentazione delle richieste di contributo, sono state depositate 596 domande delle quali circa 200 sono in istruttoria.
Questo primo periodo di attività, a cui è stato dedicato una importante attenzione di monitoraggio, è stato utile a constatare quale fosse l’impatto dell’impianto normativo sulla concreta definizione delle procedure. Questo ci ha aiutato ad elaborare una serie di proposte di modifiche normative, sia riguardo alla norma primaria che alle diverse ordinanze di attuazione della stessa, il quale favorevole accoglimento, comporterà uno snellimento nelle procedure istruttorie con la conseguente riduzione dei tempi stessi. Dette proposte, condivise con il Comitato istituzione riunitosi la scorsa settimana, sono state trasmesse al Commissario Paola De Micheli”.