L’Aquila, Coronavirus: l’impatto sul mondo della disabilità

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Le nuove condizioni a cui il dilagare del Covid-19 obbliga tutto il Paese pesano in modo particolare sulle fasce di popolazione più fragili: come le famiglie che devono tutti i giorni occuparsi di persone disabili. La situazione all’Aquila.

E succede che alle difficoltà solite (quelle della burocrazia, delle carenze croniche di risorse e di centri di riabilitazione pubblici e così via…), si aggiungano anche quelle legate al Coronavirus – con la chiusura delle scuole e il rallentamento dei servizi di assistenza domiciliare -. Spesso la situazione attuale viene paragonata al fronte: e in effetti in guerra sono le famiglie che hanno dovuto rivoluzionare per l’ennesima volta la loro vita quotidiana. Non è facile, ad esempio, svolgere la didattica a distanza per gli studenti disabili, come pure prevedono i decreti del Consiglio dei ministri; pensate a tutti i limiti delle lezioni online per i disabili affetti da sordità. Mentre la proposta della ministra all’Istruzione Azzolina di inviare gli assistenti a domicilio rischia di essere dannosa sul fronte dei contagi, come ha dichiarato all’Ansa uno studente disabile molisano. Ma non bisogna abbattersi, oltre al Governo, sul territorio stanno lavorando e si muovono anche tutte le reti assistenziali e i centri diurni. Come all’Aquila, dove esiste

Il centro riabilitativo per l’autismo si chiama “Casa di Michele” ed è gestito dalla Asl (all’Aquila esistono gli unici centri a gestione diretta delle Asl, quindi gestite dal sistema sanitario pubblico, le altre sono strutture convenzionate), attraverso la cooperativa “Lavoriamo Insieme”, la cui gestione sanitaria è affidata al Crra, il Centro di riferimento regionale per l’Autismo.  L’appello del presidente di Autismo Abruzzo onlus Dario Verzulli:

Per le persone con grave disabilità occorre ripristinare i servizi assistenziali e sanitari ampliando gli spazi, assicurando cosi le dovute prestazioni e la sicurezza per operatori e famiglie.

Senza i servizi fondamentali come scuola, attività riabilitative e assistenza domiciliare l’equilibrio precario delle famiglie è messo duramente alla prova – racconta Verzulli – . Raccogliamo ogni giorno situazioni di grave difficoltà, aggravate dal crescente impatto di questa emergenza. Le famiglie con disabilità hanno una buona capacità di adattamento ma ora è necessario che le  istituzioni assicurino i servizi urgenti e fondamentali senza i quali il loro equilibrio è a grave rischio. Un esempio su tutti: Francesca ha ottenuto le terapie dal Tribunale di Chieti il 15 ottobre 2019. Attendiamo da allora l’attuazione del provvedimento da parte della Asl. Manca solo un documento, quello della Asl di Chieti che dà il via libera al percorso specifico per la piccola Francesca. Francesca è una bimba autistica (Sindrome di Rett). Per via del Coronavirus tutte le attività sono sospese e le prestazioni riabilitative attendono la burocrazia.

Per quanto riguarda  la normativa, Verzulli ricorda che oltre al Dpcm del 9 marzo è stato emanato il decreto legge n. 14 sempre del 9 marzo che
indica all’articolo 9 azioni specifiche per l’assistenza a persone e alunni con disabilità.

Abbiamo ricevuto alcune bozze di emendamento che oggi dovrebbero essere approvate nell’ottica di un ampliamento delle azioni a tutela delle persone con disabilità. Speriamo presto i servizi domiciliari (inclusa assistenza scolastica) e le prestazioni riabilitative siano ripristinate.

Questa emergenza sta inoltre mettendo in evidenza quanto sia importante la tutela dei più deboli.

Il nostro Paese ha da sempre avuto un’attenzione particolare ma questa fase fa precipitare tutti in una situazione di incertezza e di grande disagio. Per le persone con grave disabilità occorre ripristinare i servizi assistenziali e sanitari ampliando gli spazi assicurando cosi le dovute prestazioni e la sicurezza per operatori e famiglie. Con attenzione particolare e massima collaborazione di tutti si può operare in sicurezza anche per le attività riabilitative. Si può operare in sicurezza anche per le attività domiciliari. In questo momento, a causa dell’emergenza, i centri di riabilitazione e assistenza sono in gran parte chiusi.

Ad esempio in Molise, Campania e Lazio sono sospesi per effetto delle norme del Dpcm del 9 marzo. Per quanto riguarda l’Abruzzo, il presidente della Regione Marco Marsilio ha disposto con una specifica ordinanza alcune indicazioni che prevedono proprio l’erogazione dei servizi sanitari riabilitativi urgenti.

Tale riattivazione dovrebbe avvenire a giorni – spiega Verzulli – seguendo le modalità già in uso nella Casa di Michele per una parte dell’utenza. Ottenendo spazi ulteriori e adeguati si potrebbe aumentare il numero degli ospiti. Se si riuscisse a organizzare per tutti i ragazzi una stanza dedicata non avremmo rischi per il contagio ma, ovviamente, le famiglie devono scrupolosamente rispettare le indicazioni per la sicurezza: non uscire e non avere contatti con altre persone per evitare il diffondersi del virus.

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