La Regione non “svende” ma valorizza il suo patrimonio pubblico (Video)

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia della messa in vendita dei 27 immobili di proprietà della Regione Abruzzo, per una somma superiore ai 27 milioni di euro. Notizia che ha sollevato, come era prevedibile, le reazioni ed i commenti di alcuni Consiglieri Comunali di centrodestra. Necessaria, dunque, una precisazione da parte della Regione per fare chiarezza sulla vicenda.

Chiarimenti giunti stamani dal segretario particolare del Presidente della Giunta Regionale, Enzo Del vecchio, il quale delibere alla mano, ha precisato che la Regione Abruzzo procede alla valorizzazione del suo patrimonio pubblico. Una programmazione sistematica per la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare avviata dalla regione al fine di garantire il rispetto delle finalità legislative, l’interesse della collettività unito, si legge in una nota, al buon senso amministrativo.

Una procedura ricognitoria espressamente prevista dall’art. 58 del DL 112/2008 che stabilisce nello specifico che per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, Province, Comuni ed altri Enti locali,, con delibera dell’organo di Governo individua, redigendo un apposito elenco, i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Di fronte a questa iniziativa di buona amministrazione, ha sottolineato Del Vecchio, qualcuno ha sollevato delle polemiche, frutto di superficiale malevolenza, dando per scontato che la Regione stesse effettuando una svendita in favore di privati senza impegnarsi, come invece avrebbero dovuto, nella semplice lettura dei provvedimenti di Giunta da cui si sarebbe potuto evincere che lo scopo dell’iniziativa  è rivolto aall’eliminazione delle spese superflue nella gestione delle proprietà abusivamente occupate o abbandonate senza alcun utilizzo. Inoltre sarà possibile avviare e o concludere rapporti con Enti pubblici o Organismi pubblici per il trasferimento dei beni nella loro disponibilità. Per gli immobili che hanno suscitato maggior attenzione da parte dei consiglieri di centrodestra al Comune di Pescara, come ad esempio le aree dell’Ex COFA e dell’Ex FEA, ha aggiunto ancora Del Vecchio, è la stessa deliberazione a chiarire che per l’Ex Cofa la procedura è sospesa in attesa della definizione da parte del Comune di Pescara in ordine alle tematiche urbanistiche e di assetto idraulico legate al PP2. Mentre per l’Ex Fea  è in corso una procedura di evidenza pubblica di valorizzazione del bene.

Il servizio del Tg8