Incidente piattaforma: tutta San Salvo piange Egidio Benedetto

L’Abruzzo e San Salvo piangono Egidio Benedetto, l’operaio morto ieri nell’incidente sulla piattaforma Eni ” Barbara F.”, al largo di Ancona. Feriti altri due operai. Aperta un’inchiesta.

Per Egidio Benedetto quello di ieri sulla ” Barbara F.” avrebbe dovuto essere l’ultimo giorno di lavoro sulla piattaforma, oggi avrebbe dovuto lasciarla. E, invece, per l’operaio di origini molisane ma abruzzese d’adozione non c’è stato nulla da fare quando i soccorsi l’hanno rintracciato in fondo al mare intrappolato nella cabina di comando della gru. Le ricerche dell’operaio dell’Eni sono cominciate immediatamente condotte dai sommozzatori dei vigili del fuoco, trasportati sul posto dalla motovedette della Guardia costiera. Il corpo del 63enne è stato avvistato qualche ora dopo ancora dentro la cabina, a 65 metri di profondità. Dalle immagini ricevute dal ROV (sottomarino a controllo remoto), la cabina risultava ancora agganciata tramite un cavo d’acciaio alla piattaforma, mentre il braccio della gru era adagiato sul supply vessel ormeggiato sotto la piattaforma.

Appena appresa la notizia i familiari, la moglie Carmelina e i due figli, hanno lasciato San Salvo per raggiungere Ancona. In molti conoscevano Egidio specie nel quartiere dove da anni viveva con la famiglia: originario di Montenero di Bisaccia, da tanto era entrato a far parte della comunità sansalvese.

“Il mio primo pensiero va alla famiglia – dice il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca unendosi al dolore di una intera città -. Sono vicina alla moglie Carmelina e ai figli per una perdita così violenta, esprimo tutto il cordoglio della comunità. Una nuova morte bianca che appare ancora più insopportabile da accettare soprattutto per la dinamica. Provo ancora più rabbia per l’età: a 63 anni svolgeva ancora lavori così particolari”.

Oggi amici e familiari lo aspettavano a casa per festeggiare l’ultimo giorno di lavoro in trasferta: dopo anni e anni di sacrifici per Egidio arrivava finalmente la fine di una vita di lavoro distante da casa e dai propri affetti. “Era innamorato del mare, faceva con passione il suo lavoro ed era sempre sorridente- così oggi lo ricordano gli amici del bar vicino casa a San Salvo, dove l’operaio era solito fare un salto nei giorni a casa.

Intanto la Procura di Ancona ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose a carico di ignoti e ha co-delegato le indagini alla Capitaneria di porto e al Reparto Aeronavale della Guardia di finanza. Posta sotto sequestro la piattaforma con le infrastrutture.

Di sicurezza sui luoghi di lavoro tornano a parlare i sindacati di categoria, e non solo: “Sicurezza questione nazionale- twitta a poche ore dalla tragedia la segretaria della Cisl Annamaria Furlan. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil chiedono un incontro all’Eni.

Gli altri due operai rimasti feriti sono stati trasportati d’urgenza all’Ospedale di Torrette di Ancona in elicottero. Uno è in prognosi riservata, l’altro ne avrà per 30 giorni, ma non dovrebbero essere in pericolo di vita.