Il Pd in Abruzzo dopo il voto, Catena (Piazza Grande): “Subito il congresso regionale”

Luci ed ombre per il Partito Democratico dopo il voto di Europee ed Amministrative. L’analisi del coordinatore regionale di Piazza Grande Andrea Catena.

“Il Pd pur in recupero di tre punti sulle elezioni politiche di un anno fa, con il 17% circa, è sotto di un punto rispetto alla media della circoscrizione meridionale e di sei rispetto al dato nazionale. Nelle principali città al voto la sconfitta è netta, con alcune importanti eccezioni come quella di Pineto. Ai nostri candidati sindaci va comunque un ringraziamento per aver condotto la battaglia in condizioni proibitive. E insieme con loro a tutti i candidati nelle liste e ai nostri circoli che ci hanno messo anima e corpo. Un ringraziamento va inoltre a Leila Kechoud che si è candidata nella lista unitaria delle europee, consentendo all’Abruzzo di esprimere una sua candidatura, con un risultato che l’ha vista affermarsi come seconda della lista a livello regionale dietro l’ex Procuratore Roberti, come la più votata nella provincia di Pescara della lista e come la terza candidata più votata in assoluto nella città di Pescara. Dal 6 Marzo, all’indomani del risultato delle Primarie nazionali, Piazza Grande Abruzzo pone il tema del congresso regionale da fare al più presto, perché riteniamo che il partito abbia bisogno di un profondo lavoro di ricostruzione , radicamento, ridefinizione del suo progetto , organizzazione e di raccogliere una domanda di cambiamento che in quelle primarie si era espressa. Non si tratta di regolare conti. Non si tratta di “rottamare” gruppi dirigenti. Il nostro problema non era e non è passare dal partito del leader al partito di un altro leader. Non è questione nemmeno di mettere genericamente facce nuove. Semmai si tratta di produrre le idee nuove per attrarre nuove energie ed innovare la nostra proposta, in grado di parlare alla maggioranza della società abruzzese. Il nostro problema è che da troppo tempo siamo, come in altre regioni del centro sud, una confederazione di comitati elettorali senza idee e senza progetto. Abbiamo bisogno di un programma fondamentale su cui far riconoscere la nostra visione per il futuro dell’Abruzzo. Abbiamo bisogno, per usare un’espressione usata da Nicola Zingaretti, di “rovesciare la piramide”. Per rimettere al centro i militanti, la loro passione, la loro voglia di partecipazione, dando loro il potere di scegliere programmi e candidati (lungi da noi concepire un partito di eletti, non sarebbe la cura ma perseverare nell’errore). La situazione è tale da chiamare tutti noi a riflettere sugli errori commessi e assumere la responsabilità di mettersi a disposizione per tracciare insieme una nuova rotta. Per queste ragioni Piazza Grande Abruzzo nei prossimi giorni avanzerà una sua proposta, che è innanzi tutto una piattaforma di idee, su cui confrontarsi, per ripartire e costruire anche da noi un’alternativa alle destre populiste, un campo largo di forze democratiche , riformiste e moderate, che nasca innanzi tutto dal rapporto positivo con ciò che si muove nella società , a partire dal lavoro fatto nelle ultime elezioni  regionali che per quanto insufficiente aveva indicato una via importante di rilancio. Sono 12 idee per rigenerazione del Pd abruzzese (in allegato), su cui apriremo già dai prossimi giorni un’ampia
consultazione tra i circoli, gli amministratori, i cittadini. Per queste ragioni torniamo a chiedere che si indica al più presto il congresso regionale, e che la Direzione regionale già convocata per venerdì 31 p.v. approvi senza esitazione tempi e regole, senza rinunciare a priori a fare in modo che quel congresso possa essere un’occasione per fare tutti insieme un passo avanti, con spirito unitario, per ricostruire e rifondare insieme la comunità politica dei democratici abruzzesi.”

Sulla stessa linea d’onda Leila Kechoud che alla prima esperienza come candidata alle Europee ha ottenuto un risultato oltre le aspettative, oltre 9.000 voti e la più votata dopo i big Berlusconi e Salvini, a Pescara città:

“Il congresso è assolutamente necessario – dice la Kechoud – ma non per una resa dei conti, quanto per porre le basi per ricostruire un progetto politico democratico.”