Gran Sasso, commissario Gisonni: “A rischio l’avvio dei lavori”

La struttura commissariale per la messa in sicurezza del cosiddetto “sistema Gran Sasso” sarebbe dovuta partire nella seconda metà dell’anno scorso. E invece, è ancora tutto in alto mare.

Tra un anno e mezzo scade il mandato del commissario straordinario, Corrado Gisonni, indicato dall’ex ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli come colui che avrebbe dovuto trovare una soluzione – in termini di sicurezza – alla difficile convivenza fra i tre sistemi coesistenti sotto l’ombra del massiccio del Gran Sasso: quello naturale del bacino idrico, che fornisce acqua potabile a quasi un milione di persone, e i due sistemi antropici dell’autostrada e dei Laboratori nazionali di fisica nucleare.

Tutto nacque dall’incidente avvenuto 4 anni fa, con il presunto sversamento di sostanze inquinanti dai laboratori, incidente che non mise a repentaglio la salubrità dell’acqua ma appunto riportò in prima linea l’attenzione sulla convivenza fra le tre strutture. Una diatriba che si è conclusa (dopo l’intervento della magistratura che ha chiesto il processo per i vertici dei laboratori, di Ruzzo Reti e di Strada dei parchi per “inquinamento ambientale”) con la riduzione a una sola corsia del traforo del Gran Sasso, percorribile alla velocità massima di 60 km all’ora. Ora Gisonni ha preso carta e penna e ha scritto ai parlamentari abruzzesi ai quali ha spiegato di essere impossibilitato ad agire. Due i motivi: la struttura commissariale
non è stata ancora formalizzata con un decreto della presidenza del Consiglio; e non è stata individuata nemmeno una sede operativa a Roma. Gisonni nel giorno della visita della ministra Paola De Micheli già ai nostri microfoni aveva denunciato lo stallo in cui l’iter commissariale si trova.

“Ho immediatamente attivato contatti con i ministeri competenti per accelerare ogni procedura necessaria a rendere operativo il commissario Gisonni”, ha commentato la deputata del Pd Stefania Pezzopane, che ha chiesto “un immediato intervento del presidente del Consiglio e dei ministeri competenti”.

https://youtu.be/yA9c8seFsqI