Registratori di cassa modificati: Gdf Chieti scopre frode fiscale milionaria

Nell’operazione “Phantom Ticket”, i militari della Gdf di Chieti hanno individuato un “singolare meccanismo fraudolento perpetrato sistematicamente da un noto gruppo imprenditoriale operante nei settori della ristorazione e della vendita di oggetti preziosi”. Undici le persone denunciate.

Dalle indagini è emerso che sono stati sottratti al fisco enormi corrispettivi avvalendosi di registratori di cassa appositamente modificati i quali, sebbene emettessero regolari scontrini, in realtà facevano sparire letteralmente gli incassi dalla contabilità. Per contro, secondo la Guardia di Finanza, “i soci continuavano a finanziare le aziende con nuovi e sorprendenti apporti di capitali i quali non erano altro che i ricavi scomparsi”. Gli enormi vantaggi consistevano nell’evitare l’imposizione diretta ed indiretta dei corrispettivi realmente ottenuti in capo alle società e la tassazione sulla distribuzione degli utili ai soci i quali sembravano disporre di fondi illimitati. Come ulteriore conseguenza, vi è l’introduzione del “nero” nel ciclo economico lecito, riciclando il denaro frutto di evasione dandogli un apparente provenienza lecita e alterando le condizioni economiche della leale concorrenza sul mercato.

In particolare, è emerso che cinque imprenditori, legati tra loro da un vincolo di parentela, avrebbero effettuato individualmente, nel tempo, continui versamenti e/o conferimenti nelle “casse” delle loro innumerevoli società (oltre 170 nel periodo esaminato dal 2005 al 2014), di entità tali da far emergere una significativa divergenza fra le entrate dichiarate e quelle effettivamente conseguite. Il volume della frode, con conseguente danno patrimoniale per le casse dello Stato, ammonta complessivamente a oltre 45 milioni di euro di elementi positivi di reddito non dichiarato e circa 25 milioni di euro di valore della produzione non dichiarata. L’imposta sul valore aggiunto evasa al fisco nell’intero periodo d’indagine, ammonta a complessivi circa 3,5 milioni di euro. Gli avvisi di accertamento già notificati dalla competente Agenzia delle Entrate, allo stato attuale, hanno portato nelle casse dello stato somme per oltre 2 milioni di euro. Nello specifico, sono state denunciate 5 persone in qualità di legali rappresentanti di 7 società di capitali per dichiarazione fraudolenta mediante artifici. Altri sei soggetti, in qualità di soci percettori di redditi di capitali in nero, sono finiti nei guai per dichiarazione infedele.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.