Farmaci scaduti al S.Salvatore: L’inchiesta si allarga

Farmaci scaduti al S.Salvatore: L’inchiesta si allarga e tocca altre questioni legate alla presunta violazione del testo unico delle leggi sanitarie e della L.R 32/2007.

L’attività investigativa dei Nas di Pescara é stata avviata a luglio con una serie di ispezioni in vari nosocomi abruzzesi, ma solo  lo scorso 29 settembre é emersa la notizia riguardante il presunto utilizzo di medicinali scaduti nell’ospedale  aquilano e per questo sono in corso  approfondimenti nei confronti di quattro primari e due coordinatrici sanitarie. Il caso riguarderebbe, stando a quanto ritengono i diretti interessati,  3 scatole di vitamine e non medicinali salva vita e 4 soluzioni fisiologiche rinvenute in un armadietto. In base, però, ad altre segnalazioni le attenzioni dei Nas si starebbero concentrando anche su altre figure come l’attuale manager Asl de L’Aquila Giancarlo Silveri, il direttore del dipartimento di Medicina, Sabrina Cicogna e il direttore dell’Unità Operativa Area degenza breve del San Salvatore, Pierluigi Cosenza, già tra gli imputati del processo ora in corso in Corte d’Appello sullo scandalo della sanità in Abruzzo. Su questa vicenda in particolare, da parte del Nucleo Antisofisticazione vige il più stretto riserbo a conferma della delicatezza dell’inchiesta, ma da fonti ben informate dovrebbe riguardare una segnalazione dell’Ugl circa l’apertura dell’Unità Operativa, area degenza breve, a discapito del reparto di Chirurgia Generale, in passato fiore all’occhiello del San Salvatore. Secondo l’ipotesi accusatoria, il nuovo reparto non avrebbe i requisiti indicati nella Legge Regionale 32 del 2007, relativa all’autorizzazione, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.

Il servizio del Tg8