Pescara: estorsione a D’Alfonso, incarico per perizia psichiatrica sul geometra Cantagallo

Sarà un perito, incaricato dal Gup del tribunale di Pescara, a dire se il geometra Giuseppe Cantagallo (finito nel registro degli indagati per tentata estorsione ai danni dell’ex governatore) fosse affetto dai disturbi psichiatrici come certificati dal medico Carmine Marini.

Il Gup del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, ha conferito l’incarico al perito Raffaele De Leonardis per accertare se il geometra Giuseppe Cantagallo, che da grande accusatore di Luciano D’Alfonso nel processo Mare-Monti è finito nel registro degli indagati per tentata estorsione ai danni dell’ex governatore, fosse affetto dai disturbi psichiatrici che gli sono stati certificati dal medico aquilano Carmine Marini.

E’ stato Fabio Cassisa, legale dello stesso Marini che è indagato per favoreggiamento, a chiedere ed ottenere la perizia. Lo psichiatra nominato dal giudice ha accettato l’incarico e adesso avrà 90 giorni di tempo per effettuare la perizia. De Leonardis dovrà recarsi a Trento, dove vive attualmente Cantagallo. Entro una settimana le parti potranno, inoltre, chiedere  la nomina di un consulente di parte.

Cantagallo il 21 novembre 2017 sarebbe dovuto comparire in aula, in qualità di testimone chiave dell’accusa, nel processo sulla mancata realizzazione della strada statale 81. Alla vigilia dell’udienza, però, inviò una e-mail a D’Alfonso, con l’intestazione “Segnali di pace”. Chiedeva 130 mila euro in cambio della sua rinuncia a deporre. L’ex governatore segnalò tutto alla Procura che avviò le indagini accertando che Cantagallo, dopo avere ricevuto l’avviso di garanzia in riferimento alla tentata estorsione, per sottrarsi all’interrogatorio presentò un certificato medico firmato da Marini, “nel quale si dava implicitamente conto del fatto che fosse in cura dal professor Marini – è la ricostruzione del pm Anna Rita Mantini – benché lo stesso non l’avesse più visitato da diversi anni”. La moglie e la figlia di Cantagallo, Filomena Pilone e Diana Cantagallo, sono inoltre accusate di falso, perché considerate istigatrici e utilizzatrici della certificazione medica. Nel procedimento si è costituito parte civile l’ex governatore Luciano D’Alfonso.