Emendamento No Ombrina: “La vittoria delle Regioni”

Emendamento No Ombrina: “La vittoria delle Regioni”, il Presidente D’Alfonso plaude all’accoglimento in Commissione Bilancio della norma sul limite delle 12 miglia e sottolinea l’importanza dell’alleanza tra Regioni e Palazzo Chigi.

Contestualmente giunge ad un punto di svolta anche il discorso della zonizzazione  del Parco della Costa Teatina, altro presidio di difesa per le nostre coste e garanzia di sviluppo:

“C’é il popolo della protesta al quale vanno i miei applausi – spiega D’Alfonso – e poi le mosche che si adagiano sulla groppa degli asini, resta però il dato di un momento storico ben preciso quello del 9 dicembre a margine dell’incontro con Assomineraria, quando parlai di mese decisivo per il raggiungimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati. A chi mi chiedeva di stracciare la tessera del Pd – prosegue il presidente – rispondo che é stato molto più efficace condurre la battaglia all’interno delle istituzioni attraverso l’intesa forte con le altre Regioni e con questa influire nelle scelte di Palazzo Chigi tanto da giungere a questo emendamento che non solo ristabilisce il limite delle 12 miglia per il divieto di trivellazione, e già questo basta per bloccare il progetto di Ombrina, ma rida alle Regioni poteri decisionali, lasciando operative solo le piattaforme esistenti fino all’esaurimento”.

Coordinamento No Ombrina: vince l’impegno civico

“La lotta di base dei cittadini è il cuore del possibile successo nella campagna contro Ombrina; tutto parte dall’impegno civico della cittadinanza attiva” è il commento del Coordinamento No Ombrina: “Se vittoria sarà, è stato in primo luogo il popolo abruzzese a meritarsela con una partecipazione senza eguali ad una lotta che sembrava impari. La politica, spronata dai cittadini, si è attivata, sempre dal basso, a partire dai sindaci fino ad arrivare in regione e nelle stanze romane più ovattate risalendo la filiera del potere. Tutti gli strumenti messi in campo in questi anni dalle istituzioni sono scaturiti e hanno tratto forza dall’azione popolare. Qualsiasi cosa accada, è una vicenda che ha segnato e sta segnando la storia della regione e del paese”.

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