Donna morta in ospedale dopo ricovero: nominati due periti

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Donna morta in ospedale dopo ricovero: nominati due periti. Conferito questa mattina l’incarico ai periti Vittorio Fineschi e Mario Giosuè Balzanelli che avranno il compito di fornire chiarimenti sulla morte di Elvira Ferri, la donna che nel febbraio del 2014 si recò al pronto soccorso di Pescara con una insufficienza respiratoria e morì poco dopo il ricovero nel reparto di Medicina Generale.

In seguito al decesso della donna, tre medici del reparto di Medicina dell’ospedale di Pescara sono indagati per omicidio colposo perché, secondo l’accusa, “per imprudenza, negligenza ed imperizia e, in particolare, per inescusabile colpa professionale, omettevano in cooperazione tra loro l’approccio terapeutico che avrebbe salvato la vita ad una donna ricoverata nel reparto ed affidata alle loro cure, cagionandone la morte”. Nello specifico i due periti nominati dal gip Antonella Di Carlo, ovvero Vittorio Fineschi, del dipartimento di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma, già consulente della famiglia di Stefano Cucchi e perito nel caso dell’omicidio di Carlo Pavone, e Mario Giosuè Balzanelli, direttore Uoc del 118 di Taranto, dovranno ricostruire la vicenda inerente il ricovero della donna, con particolare riferimento alle condizioni di salute della stessa, alla loro prevedibile evoluzione, alle cure e agli accertamenti praticati ed alle cause che hanno portato al decesso. Inoltre avranno il compito di accertare se sussistono profili colposi nella condotta dei medici. Le operazioni peritali prenderanno il via il 12 maggio e gli esperti avranno 90 giorni di tempo per consegnare le proprie relazioni. Su richiesta degli avvocati delle difese sono stati nominati anche tre consulenti di parte, gli esperti Cingolani, Sgambato e Mancini. Gli indagati sono il medico che prese in carico la donna appena ricoverata e che esamino’ i primi referti; il medico che prese in carico la donna la mattina del giorno seguente; il primario dirigente del reparto. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Gennaro Varone, i tre medici avrebbero “omesso colpevolmente di disporre l’approccio diagnostico terapeutico salvavita, adeguato alla evidente grave ed allarmante ipopotassiemia, risultante con evidenza dai tre esami emogasanalitico ed ematochimici”. Sempre a giudizio dell’accusa uno dei tre referti, giunto in reparto alla fine del turno di servizio di uno dei medici, non sarebbe stato visionato né da lui né da un altro medici, “posto che il primario consentiva, colpevolmente, che nel suo reparto non vi fosse un medico di Medicina Generale in grado di svolgere la routine”. Quel giorno, in base a quanto ricostruito dal pm, venivano infatti assicurate solo le urgenze da un medico che doveva vigilate contemporaneamente 4 reparti. La prossima udienza si terrà il 15 settembre.