Pnalm: un codazzurro per la prima volta in Abruzzo

codazzurro

Pnalm: fotografato per la prima volta in Abruzzo il Codazzurro, una specie nidificante nel grande Nord e normalmente svernante nel sud-est asiatico.

L’avvistamento è stato effettuato lo scorso 16 gennaio, all’interno del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Fabrizio Bulgarini, della Sropu (stazione romana osservazione e protezione uccelli) e uno dei più noti ornitologi italiani, co-autore del libro recentemente edito Viaggiatori Straordinari sulla migrazione degli uccelli, e Myrta Mafai, autori dell’osservazione, hanno dichiarato: “Stavamo facendo un’escursione e ci siamo fermati a mangiare un panino e siamo stati attratti da un uccellino che si muoveva nel fitto dei rami di un piccolo acero. Forse un comune Pettirosso o un Codirosso spazzacamino, specie diffuse, soprattutto di inverno. Invece no. Puntando i nostri binocoli abbiamo potuto subito notare i fianchi color arancio e il modo tipico di alzare e abbassare la coda in modo nervoso. Un misto di incredulità e sbigottimento ci ha pervaso, quando siamo poi riusciti ad osservare la coda color azzurro, le nostre emozioni sono virate verso l’euforia: un Codazzurro! Dopo essere riusciti a scattare qualche foto, subito abbiamo chiamato vari amici ornitologi per condividere la straordinarietà dell’osservazione e scambiarci pareri. Ormai la tecnologia permette cose impensabili solo pochi anni fa: foto, telefonate direttamente dal campo, punto esatto GPS, la possibilità di condividere l’osservazione con oltre 7.000 persone in tutta Italia grazie alla piattaforma Ornitho.it!”

Il Codazzurro è una specie che nidifica in Siberia, dalla Finlandia fino al Giappone e trascorre l’inverno nel Sud-est asiatico. Da alcuni anni però, in coincidenza con l’aumento della popolazione nidificante in Finlandia, stanno aumentando le osservazioni anche in Europa e Italia. Quasi certamente una mutazione genetica casuale sta portando alcuni individui a svernare nell’Europa meridionale, anziché attraversare tutta l’Asia fino alla Cina meridionale. Questi uccelli, infatti, migrano secondo precise informazioni contenute nel DNA.

L’Abruzzo, regione con più parchi d’Italia, ospita specie di grande valore conservazionistico: lupo, orso bruno, grifone e molti altri ancora. Per questo è meta di un turismo naturalistico che attira sempre più appassionati da vari parti d’Italia e anche dall’estero. Una delle attività che si sta diffondendo rapidamente nel nostro paese, è il birdwatching e i boschi abruzzesi ospitano praticamente quasi tutte le specie di picchi, compreso il raro Picchio di Lilford e il Picchio rosso mezzano. Non mancano inoltre il Rampichino alpestre, il Crociere o specie ancora da confermare come la Cincia alpestre.

A tal proposito è da poco stato pubblicato da Orme Editori il libro “Viaggiatori straordinari. Storie di animali e di migrazioni”, scritto da tre naturalisti e ornitologi: Fabrizio Bulgarini, Fulvio Fraticelli e Alessandro Montemaggiori che, attraverso 12 storie, hanno provato a raccontare lo straordinario fenomeno biologico della migrazione degli animali. Storie di uccelli, ma anche di gnu e zebre in Africa, le balene, i bisonti americani, i pesci marini e d’acqua dolce e addirittura in alcune farfalle.