Cultura: Clara Perrotti scomparsa ieri ad Alanno

Le finestre spalancate per lasciare circolare aria e cultura, le porte aperte per far entrare tutti, artisti e amici: è una casa speciale quella di Clara Perrotti, scomparsa ieri ad Alanno.

Una casa speciale – la Casa-Biblioteca Perrotti Marzoli – per un’esistenza unica. Clara Perrotti, nata il 13 gennaio del 1910 e morta ieri, a un passo dai 107 anni, la conoscevano tutti, dentro e fuori Alanno. Instancabile divulgatrice di cultura, insieme al marito prima e alla figlia Marina poi, è stata autrice di novelle e di commedie sia in vernacolo abruzzese che in lingua, ottenendo anche prestigiosi riconoscimenti. Dal 1949 al 1990 collaborò con il marito Giovanni Marzoli alla realizzazione della prima rivista letteraria abruzzese del dopoguerra: “Controvento”. Ha ideato e condotto concorsi di letteratura e arte, sia in Italia che all’estero. Qualche anno fa noi di Rete8 andammo a trovarla, lei sempre lucidissima ci raccontò delle sue esperienze letterarie e ci guidò in quella straordinaria casa tappezzata di libri e trasformata di fatto nella biblioteca del paese. Per fare posto alla passione per i libri Clara e la figlia Marina decisero addirittura di vendere il vecchio mobilio di sempre e fare spazio a librerie attrezzate in grado di ospitare oltre 20.000 volumi. E’ così che la casa è diventata una biblioteca, e il salotto una sala per eventi culturali aperti al pubblico. Tanti personaggi della cultura hanno varcato la soglia della casa biblioteca di Alanno, sempre accolti dal sorriso di Clara e dalla generosità di Marina. Un microcosmo culturale aperto e familiare da cui sono transitati scrittori, musicisti, registi, attori, poeti, fotografi, pittori e scultori, ma anche tanti amici e bambini o studenti a caccia di materiali per le ricerche scolastiche o di una semplice merenda in compagnia. Clara Perrotti, ex allieva del liceo classico D’Annunzio, in questi anni ha saputo trasformare la sua abitazione in un punto di riferimento della val Pescara, sempre difendendo l’indipendenza personale e l’autonomia culturale. Un’eredità che la figlia Marina custodirà con l’amore che da sempre contraddistingue il piccolo cenacolo di Alanno.

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