Coronavirus, solidarietà smart dagli studenti abruzzesi

In tempi di Coronavirus anche la solidarietà agisce in modalità smart, con il contributo degli studenti di alcune scuole abruzzesi.

Le scuole coinvolte nel progetto sono il Corradini-Pomilio di Avezzano, l’Istituto comprensivo Pescara 10 e la secondaria di I° grado Mattei di di Civitella Roveto. Gli studenti si sono riappropriati della più grande maratona benefica nella sua nuova (e temporanea) versione digital.

“Si tratta della Corsa contro la Fame, – si legge nella nota dell’organizzazione – il progetto didattico-solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla sua sesta edizione e patrocinato, per il 2021, dal CONI. A livello nazionale, ogni anno, aderiscono quasi 400 scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado: oltre 100mila sono studenti e più di 500 docenti scelgono di dire sì a un vero e proprio evento sportivo all’aperto che coinvolge, in tutto il mondo, 2.000 istituti di in 30 Paesi.

Un vero e proprio movimento globale dedito all’umanitarismo, che ha come promotore Azione contro la Fame, organizzazione leader internazionale nella lotta alla fame e alla malnutrizione, attiva in queste ore in oltre 50 Paesi. Il piano di emergenza articolato e integrato mira a contrastare la diffusione della pandemia nel Sud del mondo e a contenerne gli effetti all’interno di comunità colpite, duramente, da conflitti, povertà e calamità naturali.

Con uno slancio di generosità, gli studenti e i docenti abruzzesi hanno deciso di riaccendere i motori di questa grande macchina della solidarietà: nonostante la minaccia covid-19 abbia messo a dura prova l’Italia, 128 giovani del Corradini di Avezzano, 381 dell’Istituto 10 di Pescara e 148 della Matteidi Civitella Roveto proseguono, a distanza, il progetto di Azione contro la fame, in linea con i piani ministeriali in tema di e-learning.

In ogni classe, anche nella nuova veste home, l’organizzazione promuove un processo di sensibilizzazione che mira a favorire l’acquisizione di competenze da parte degli studenti. Gli operatori, infatti, tengono sessioni di sensibilizzazione attraverso attività didattiche interattive e di riflessione sulla fame nel mondo. Tali lezioni sono erogate in modalità pre-recorded (piattaforma Vimeo) oppure live streaming (piattaforma Zoom). Ciascuno studente può, così, assistere a una vera e propria formazione online sulle cause e conseguenze della malnutrizione, incardinata anche sulle soluzioni che si possono adottare per sconfiggerla e sull’impatto del coronavirus nelle aree più colpite da questa terribile piaga.

I ragazzi, subito dopo, diventeranno parte attiva del progetto: potranno, infatti, scaricare un passaporto solidale con il quale coinvolgere familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate, allo scopo di raccogliere una promessa di donazione per ogni attività sportiva effettuata tra le mura domestiche nella giornata indicata dalla scuola. Gli studenti, tanti più esercizi o esibizioni di ginnastica, yoga, zumba, psicomotricità faranno a casa, quanto più riusciranno a moltiplicare le promesse di donazione fatte dai propri affetti, che diventeranno nell’occasione dei veri e propri sponsor nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo. Nei giorni successivi i ragazzi potranno raccogliere le donazioni, traducendo lo sforzo di responsabilizzazione e fisico fatto a casa in un vero supporto alla quarantennale lotta contro la malnutrizione condotta da Azione contro la Fame.

821 milioni di uomini, donne e bambini nel mondo soffrono di fame e di malnutrizione e, a causa di un sistema immunitario fortemente indebolito, rischiano di non sostenere gli effetti di un eventuale contagio da coronavirus in contesti già colpiti da conflitti, disastri naturali, epidemie e povertà. Dobbiamo fare in modo che questa pandemia non eclissi totalmente l’attenzione sulle crisi non così vicine a quelle che riguardano l’Europa, ma non meno gravi in termini di sofferenza umana. La nuova modalità di Corsa contro la Fame, pertanto, va inquadrata in questo impegno che mira a sostenere le comunità più vulnerabili del mondo di fronte a questa grande emergenza sanitaria che rischia di causare più drammi laddove guerre, povertà e disastri naturali sono ancora una realtà. Un grazie agli studenti e anche agli insegnanti promotori, che ci sono al fianco in questa grande battaglia globale”.