Coronavirus Abruzzo: la storia di Cristiano, quarantena in camper nel Parco Nazionale

Coronavirus Abruzzo: la storia di Cristiano Fabris, torinese, che sta vivendo la sua quarantena nel suo camper nel territorio del Parco Nazionale. Da sei anni il camper è la sua casa

Avevo un camper e un grosso debito con la felicità. Cristiano Fabris, 48 anni, nativo di Torino da quando il premier Conte ha emanato il primo decreto si trova in isolamento nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Prima sul versante laziale, ora in quello abruzzese sopra Opi e precisamente al passo Forca d’Acero.

Era diretto in Sicilia, lui da sei anni vive in camper, è la sua casa. Il decreto e la tappa prolungata nel territorio del Parco, poi. In realtà a questa evenienza Cristiano era già preparato, lavorando per una Onlus che ha uffici in tutto il mondo conosceva la situazione e sapeva che la pandemia sarebbe presto arrivata ovunque. Maxi spesa quindi e camper super attrezzato con tanto di pannello solare per poter restare in autonomia per tanto tempo, pizza fatta in camper senza lievito di birra ma con la birra e giornate scandite tra lavoro in smart working e lunghe passeggiate quando pulisce e sistema anche i sentieri del Parco, ormai pure le guardie forestali lo conoscono e ne rispettano lo stile di vita perché lui è il primo a rispettare il territorio.

Per le vacanze post Covid il camper secondo lui potrebbe essere una soluzione e una riscoperta. La passione dei viaggi e del racconto dei territori l’ha ereditata dalla famiglia, la scelta di viverci da sei anni invece dopo una delusione d’amore, l’addio con il suo compagno e l’addio ad una vita super impegnata e in azienda tra Milano e Torino. La generosità dei popoli del Parco ha riservato a Cristiano anche un piccolo benvenuto e fuori programma. Una scatola piena di generi alimentari essenziali trovata al camper con un biglietto e la scritta “andrà tutto bene”.

Il Servizio del Tg8:

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