Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 4 giugno

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di giovedì 4 giugno. Conte: “Per fase 3 priorità ferrovie con snodo Pescara”.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 18.30 – Danni maltempo, Governatore chiede chiarimenti sui ritardi dei rimborsi

Ore 16.15 – Danni Ospedale di Vasto, sopralluogo dei vertici della Asl

Ore 15.30 – Covid 19 Abruzzo, Albani ai giovani: “Non siete invincibili, rispettate le regole”

Ore 15.15 – Covid Abruzzo: dati aggiornati al 4 giugno, 3255 casi positivi

Ore 15.00 – S.Maria Imbaro, venduto l’immobile dell’Ex Mario Negri Sud

Ore 14.30 – Covid Penne, manifesti in città per ringraziare i sanitari

Ore 14.15 – Covid Montesilvano, per l’estate micro eventi e App spiagge

Ore 13.45 – Covid Abruzzo, Forza Italia promuove la Spesa Sospesa

Ore 12.22 – Covid-19 Abruzzo: ok a emendamento per i servizi trasfusionali

Ore 11.50Braccianti marocchini al lavoro nel Fucino

Ore 10.15 – Covid19, l’Ateneo dell’Aquila programma la ripresa “in presenza”

Ore 8.45 – Covid19, all’Aquila lunghe file al Cup dell’ospedale: protesta l’utenza

Ore 6.00 – Fase 3, Conte: “Raddoppio linea Pescara – Lecce e alta velocità Roma – Pescara”

LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Coronavirus: 6 regioni senza nuove vittime
Sono sei le Regioni che nelle ultime 24 ore non hanno registrato vittime per il coronavirus. Ieri il dato aveva riguardato, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, 12 Regioni. Dai dati della Protezione Civile emerge infatti che non ci sono morti in Friuli, Umbria, Sardegna, Basilicata, Calabria e Valle D’Aosta. In Abruzzo soltanto una vittima a Montesilvano. Un’anziana ultra novantenne.

++Coronavirus: Istat-Iss, meno decessi per tutte le cause ++
Contemporaneamente alla riduzione di casi e decessi per Covid. Da gennaio ad aprile 2020 si è ridotta in Italia la mortalità complessiva per tutte le cause. Lo indica il secondo Rapporto di Istat e Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull’impatto dell’epidemia di Covid-19 sulla mortalità totale in Italia. A livello nazionale i decessi totali si sono ridotti dagli 80.623 di marzo a 64.693 di aprile e la stima dell’eccesso di mortalità è passata dal 48,6% di marzo (26.350 decessi in più nel 2020 rispetto alla media 2015-2019) al 33,6% di aprile (16.283 decessi in più).

++ Vaccino anti-Covid, alleanza l’Aia-Roma-Berlino-Parigi ++
Obiettivo unire le forze per negoziare con produttori. Paesi Bassi, Italia, Germania e Francia uniscono le forze nella ricerca di un vaccino contro il coronavirus. I quattro Paesi hanno stretto un’alleanza per negoziare con potenziali produttori e le aziende farmaceutiche per consentirne la produzione sul territorio europeo ove possibile e garantire quantità e possibilità di accesso sufficienti per tutta l’Ue e per i paesi a basso reddito, in particolare in Africa. Lo dichiara il ministero della Salute dell’Aia.

++ Istat-Iss,meno morti in eccesso,Covid più riconosciuto ++
In marzo 54% riportato da sorveglianza integrata, in aprile 82% . In aprile si sono ridotti l’eccesso di mortalità registrato nei mesi precedenti e i decessi le cui cause non sono spiegate: lo indica il secondo Rapporto di Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull’impatto dell’epidemia di Covid-19 sulla mortalità della popolazione italiana nei primi 4 mesi del 2020. Mentre in marzo dei 26.350 decessi stimati in eccesso il 54% sono stati riportati dalla sorveglianza Covid-19 (14.420), in aprile dei 16.283 decessi in eccesso l’82% è riportato dalla sorveglianza (13.426).

Metteremo a disposizione 5 milioni e 200 mila mascherine per gli esami di maturità, è indispensabile che i ragazzi facciano gli esami in sicurezza, e ci organizziamo per dotare tutte le scuole di mascherine”. Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. “Il numero delle mascherine chirurgiche italiane ordinate è superiore a quello delle mascherine non italiane; 22 aziende hanno sottoscritto contratti con noi, ci forniranno un miliardo e 876 milioni mascherine, nei prossimi giorni, con altre 4 aziende e supereremo i 2 miliardi di mascherine italiane al costo medio 41 centesimi, 9 in meno di quello calmierato”.

I bambini sotto i 12 anni non avrebbero un grande ruolo nella diffusione del coronavirus. Lo indica la ricerca pubblicata sul più importante giornale medico olandese, il Nederlands Tijdschrift Voor Geneeskunde. Lo studio è stato condotto da esperti del National Institute for Health (RIVM) olandese e si è basato sull’analisi della trasmissione del virus all’interno di 54 famiglie, per un totale di 227 persone. Già altri studi hanno mostrato che i bambini hanno un ruolo marginale nella trasmissione del virus e che sono contagiati quasi sempre da adulti della famiglia, difficilmente dai loro coetanei. Questo studio in cui si è visto come è entrato e come si è sparso il virus all’interno dei nuclei familiari esaminati, va nella stessa direzione. “I bambini possono essere infettati dal virus, ma la trasmissione avviene principalmente tra adulti e da adulti a bambini”, scrivono gli autori del lavoro. “La trasmissione tra bambini – aggiungono – o da bambini ad adulti, come avviene per l’influenza, sembra meno comune per il coronavirus”.

Un particolare corredo di geni potrebbe influire sulla suscettibilità o meno al nuovo coronavirus, potrebbe cioè spiegare perché alcuni individui sono molto fragili, mentre altri hanno una buona resistenza. Potrebbe essere quest’ultimo, per esempio, il caso delle popolazioni del Sud Italia, secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers Immunology dal gruppo di Antonio Giordano, docente di Anatomia patologica dell’Università di Siena e direttore dell’americano Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia. Anticipando risultati preliminari, l’articolo punta l’indice sul gruppo di geni chiamato Hla (antigene leucocitario umano), che ha un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata che acquisita. Questo, secondo gli autori della ricerca, suggerisce che “uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla, potrebbe essere alla base della suscettibilità alla malattia da Sars-CoV-2 e della sua severità”. Riguardo alla diffusione dell’epidemia in Italia, Giordano rileva che “sebbene una massiccia migrazione dalle regioni colpite verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi. Tuttavia è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale. Mentre alcuni hanno proposto che condizioni climatiche più miti potrebbero aiutare a prevenire la diffusione virale, potrebbe” invece “una specifica costituzione genetica contribuire a proteggere i cittadini del Sud? Ulteriori studi caso-controllo su larga scala potrebbero far luce su questo possibile aspetto”.

Secondo la Fondazione Gimbe si fanno meno tamponi. “Nelle ultime 2 settimane la percentuale dei tamponi diagnostici non solo non è stata potenziata, ma si è ridotta mediamente del 6%, seppur in misura variabile tra le Regioni”. Lo scrive la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio indipendente sulla Fase 2 e spiega che “questo dato è influenzato dall’avvio in alcune Regioni dello screening con test sierologici, di cui tuttavia non esiste alcun monitoraggio nazionale, né una policy univoca tra le Regioni. Dai dati disponibili – spiega il presidente di Gimbe Cartabellotta – emergono tre ragionevoli certezze: innanzitutto, il via libera del 3 giugno è stato deciso sulla base del monitoraggio relativo a 2-3 settimane prima; in secondo luogo l’attitudine alla strategia delle 3T è molto variabile tra le Regioni e non esistono dati sistematici sugli screening sierologici; infine, rispetto al battage mediatico della fase 1, la comunicazione istituzionale si è notevolmente affievolita”.

Brusaferro: “Mascherine secondo il contesto e no all’eccesso di disinfettanti“. Laddove le superfici sono mantenute pulite, il virus è facilmente inattivabile, ma attenti a non esagerare. L’avvertimento è arrivato dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro durante l’audizione in Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. “Le disinfezioni – ha detto Brusaferro – possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo. Perché un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo”. Inoltre: “Non è raccomandato usare mascherine molto sofisticate a livello domestico. Ma, in base ai diversi contesti, si può usare lo strumento di protezione più appropriato. Le mascherine chirurgiche possono esser utilizzate anche per un uso prolungato da 2 a 6 ore ma non ci sono evidenze che ne garantiscano il riutilizzo in sicurezza” e neppure il ricondizionamento. Per quelle di comunità “dipende dal materiale con cui sono realizzate” ma queste “non hanno potere filtrante, fungono solo da barriera”.

L’Italia torna a viaggiare. C’è chi da Milano si mette in viaggio verso Roma per ammirare la Capitale, ma ci sono anche vacanzieri che in traghetto raggiungono la seconda casa in Sardegna e lavoratori che rivedono i parenti al Sud dopo tre mesi. L’Italia delle regioni senza frontiere, al suo primo giorno dall’inizio del lockdown, accelera verso la normalità innestando l’ennesima nuova marcia e sancendo, di fatto, il superamento della fase 2. Così, gli snodi principali del Paese si affollano come in un week-end estivo da bollino rosso, tra code ai caselli e ai porti mentre ovunque – compresi gli scali aeroportuali – passeggeri e automobilisti porgono la fronte ai laser dei termoscanner per il controllo della temperatura.

Salgono le vittime e il numero complessivo dei contagiati da Covid. Sono 71 i decessi per coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto ai 55 del giorno precedente. Il dato complessivo ora è a 33.601 morti mentre in un solo giorno si registrano 321 contagiati, di cui oltre il 73% in Lombardia. A fronte di 39.297 malati al momento, sono invece otto le regioni senza nuovi casi e per la prima volta dall’inizio dell’emergenza è salito a 12 il numero delle regioni che nelle ultime 24 ore non hanno registrato vittime. Un club di virtuosi di cui ha fatto parte per la prima volta anche il Veneto, ma solo per poche ore, perché passa da zero a dieci nuove vittime.

Numeri ancora instabili, dunque, che potranno essere più indicativi in vista di un aumento dei tamponi da effettuare. “Potremo farne fino a 90mila al giorno”, spiega il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. Aldilà delle cifre, gli italiani adesso continueranno a circolare sempre di più. Tornano ad animarsi le stazioni ferroviarie, da quella di Milano Centrale a Termini, dove il ministro dei Trasporti ha annunciato l’installazione di termoscanner automatici, con una velocità di misurazione più rapida. A Firenze alcuni treni hanno registrato qualche ritardo mentre a Campobasso, dal primo superveloce proveniente da Roma, scendono diverse persone, molti giovani. Stesse scene a Napoli e a Bari, dove in tanti autosegnalano il proprio arrivo: anche qui tutto sembra essersi svolto in maniera ordinata e con un flusso abbastanza regolare. Qualche disagio in più per chi, anche se per poco, ha dovuto attraversare il mare: lunghissime file di auto sono rimaste ferme per molto tempo a Messina davanti al porto, per imbarcarsi verso il continente. Code davanti agli imbarcaderi già dalle prime corse dell’alba con un ‘traffico’ di passeggeri sullo Stretto in arrivo dalla Calabria e diretti in Sicilia, senza più l’obbligo dell’autocertificazione o della quarantena per chi raggiunge l’Isola. Qualcuno ha anche scaricato la app ‘Sicilia Sicura’, facoltativa, inserendo i dati sul proprio stato di salute, sugli spostamenti ed eventuali casi di Covid-19 in famiglia. In Sardegna, invece, il flusso maggiore è verso l’esterno. Se negli aeroporti di Alghero e Cagliari arrivano i residenti che lavorano e studiano altrove, a Olbia si inizia a vedere qualche sparuto gruppo di turisti diretti verso la propria seconda casa. Nonostante qualche difficoltà per scaricare un modulo adeguato attraverso il sistema di autocertificazione stabilito dalla Regione all’ultimo momento, tutto funziona al meglio. L’Italia torna dunque a viaggiare, ma soprattutto al suo interno: l’Austria non riaprirà per il momento il confine con il Paese e la Germania, forse, lo farà dal 15 giugno. Si riparte, ma a cominciare dalle rotte nostrane.

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