Coronavirus Abruzzo: buoni spesa, Tar respinge istanza del Comune dell’Aquila

Coronavirus Abruzzo: il Comune dell’Aquila non può sospendere l’erogazione del bonus per le famiglie in difficoltà. A stabilirlo il Tar che per due volte dà ragione ai legali e alla famiglia che ha presentato il ricorso.

 

Il Comune non può sospendere l’erogazione del bonus per le famiglie in difficoltà. Questo ha deciso il Tar che per bocca del presidente Umberto Realfonzo ha rigettato l’istanza di revoca presentata dal Comune dell’Aquila sul ricorso di una famiglia pugliese domiciliata in città esclusa dal tanto discusso bando per i buoni alimentari con fondi del Governo. Il Tar, in sostanza, ha detto che non ci sono ragioni per sospendere le misure assistenziali a tutti i nuclei familiari in attesa. Il ricorso è stato presentato da un pool di avvocati: Corti, Piermarocchi, Racano e Rosettini. L’avvocato Andrea Piermarocchi spiega che il decreto del Presidente del Tribunale Amministrativo va in una duplice direzione. Da un lato riammette la famiglia a partecipare con riserva al bando dal quale era stata esclusa, dall’altro il Presidente evidenzia che non sussistono ragioni di diritto connesse alla fase cautelare in corso per sospendere l’erogazione della misura nei confronti di tutti gli altri aventi diritto.

Il Comune aveva chiesto che fosse revocato il decreto cautelare con il quale si ammetteva la famiglia pugliese al bando, come si spiegava. Per il Tar invece il Comune non era costretto a sospendere l’erogazione a tutti ma doveva semplicemente limitarsi a consentire alla famiglia in questione di partecipare al bando, come più volte hanno spiegato gli avvocati. La famiglia non può tornare di fatto nel Comune di residenza e un membro ha pure perso il lavoro in questa situazione. I criteri del bando avevano subito fatto gridare allo scandalo alcune associazioni. Ad oggi la realtà è che la maggior parte dei Comuni i buoni li ha già distribuiti. Rete Solidale, ispiratrice del ricorso, ha già fatto presente che continueranno ad aiutare le famiglie bisognose in attesa del bonus. C’è infatti chi non può permettersi di aspettare.

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