Coronavirus Abruzzo, Biondi controcorrente: “non militarizziamo la città”

Coronavirus Abruzzo, a L’Aquila il sindaco Biondi incalzato dalla Lega frena: “non servono misure più stringenti, i cittadini si stanno ben comportando”.

Molti comuni si erano già blindati come Montesilvano o Pescara, anche i sindaci della Valle Peligna lo avevano fatto dicendo no alle camminate sostanzialmente e allo sport all’aria aperta. Più morbido era stato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, invece, nel suo consueto punto stampa che aveva detto no alla città militarizzata. A suo giudizio non si poteva vietare alle persone di scendere sotto casa o fare sport o prendere una boccata d’aria, chiaramente nel rispetto delle regole.
Ora però alla luce della nuova ordinanza restrittiva del ministro Roberto Speranza che chiude di fatto i parchi e i giardini pubblici on tutta Italia e che consente lo sport solo sotto casa in pratica e con le dovute accortezze, anche il primo cittadino dell’Aquila si allinea pur riconoscendo evidentemente che la situazione del capoluogo è ben diversa logisticamente da quella delle altre città: “Applico la legge senza commentare”, dice Biondi.
La Lega cittadina tramite il segretario Francesco De Santis già da ieri, intanto, aveva chiesto una stretta sui controlli e la chiusura dei parchi pubblici riportando diverse segnalazioni che descrivevano in città parchi e luoghi verdi frequentati nonostante tutto da gente e da bambini come pure diversi cittadini avevano segnalato presenza di troppe persone nelle aree comuni fuori ai progetti case. Il sindaco sostiene che gli aquilani tutto sommato stanno rispettando le regole. E a fronte di un centinaio di controlli, gli ultimi in ordine di tempo, ci sono state soltanto poche denunce di fatto.

 

TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS, CLICCA QUI

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.