Coronavirus Abruzzo: 600 euro per commercianti, Confcommercio ritiene insufficienti le misure

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Coronavirus Abruzzo: sui 600 euro che andranno anche a commercianti ed artigiani, la Confcommercio provinciale dell’Aquila ritiene che le misure non bastino e che molte imprese non riapriranno

I famosi 600 euro decisi dal Governo per alcune categorie di lavoratori spetteranno anche a commercianti ed artigiani non titolari di pensioni. I moduli per la richiesta all’Inps saranno disponibili da domani mentre già dai giorni scorsi è corsa per la richiesta del pin. Per gli affitti c’è un bonus a parziale ristoro del canone di affitto pagato del 60%. Per il presidente provinciale di Confcommercio Roberto Donatelli si tratta di misure che non basteranno e per lui molte imprese non riapriranno, almeno il 50%. “Si tratta di un primo passo – dice – ma non basta. Per le piccole e medie imprese che reggono l’Italia sarà un dramma. Riceviamo tantissime richieste da parte dei nostri associati, ai quali manderemo man mano tutte le informazioni corrette”. Confcommercio continua ad operare seppur in modalità smart working con degli sportelli di ascolto attivi on line. Anche per alcuni commercianti, come per esempio Peppe Colaneri che gestiva una cartoleria nel centro storico dell’Aquila, le misure messe in campo non basteranno. 
 
Intanto, come si sa, è stata firmata la cassa integrazione in deroga per circa 54 mila lavoratori abruzzesi. La cassa copre pure i lavoratori del commercio. Il periodo di fruizione è di nove settimane. Per le aziende con un numero di massimo cinque dipendenti basta l’invio della domanda, per quelle più grandi serve l’accordo sindacale. L’assessore regionale Fioretti ha spiegato che si metterà a disposizione in settimana la piattaforma per inviare le richieste.
La buona notizia è che nella notte è stato raggiunto l’accordo tra Governo e ABI per cui le banche anticiperanno la cassa ai lavoratori azzerando i tempi di elaborazione delle pratiche che sono di due o tre mesi. Questo fino a un massimo di 1400 euro. I primi soldi dovrebbero arrivare entro Pasqua ma in molti sono scettici. Le somme poi saranno ristorate dall’INPS. Potenzialmente sono toccati circa 10 milioni di lavoratori.
Il servizio del Tg8