Coronavirus Abruzzo: 11 anni dal sisma dell’Aquila, il virus rallenta la città ma non la ferma

Coronavirus Abruzzo: a 11 anni dal sisma dell’Aquila la città si appresa a vivere l’ennesimo anniversario della tragedia senza fiaccole in centro e con tante difficoltà dovute a questo stop ulteriore legato al virus

L’anno del decennale termina senza fiaccolata. Il 5 aprile l’Italia, per volere dei comitati dei familiari delle vittime e dell’amministrazione comunale, è chiamata a mezzanotte ad accendere una luce alla propria finestra per ricordare le vittime del sisma ma anche quelle del coronavirus. In Piazza Duomo ci andranno in tre: il sindaco Biondi, il Prefetto e il sindaco di Barisciano Francesco Di Paolo in rappresentanza dei Comuni del cratere. Dopo 11 anni da quella notte tante cose all’Aquila sono cambiate. Si è ripartiti pian piano, il centro storico ha un aspetto diverso rispetto a qualche anno fa, si sono riconquistate zone riabitate oggi dai residenti e ripopolate da attività commerciali. Tanto è stato fatto e tanto ancora c’è da fare. Di certo lo stop per il coronavirus non incoraggia i tanti commercianti che avevano riaperto e neppure l’economia cittadina ma l’invito è a non scoraggiarsi. La ricostruzione seppur con lo stop dei cantieri va avanti, di certo dopo 11 anni questo è un altro momento buio. Il primo cittadino Pierluigi Biondi conosce le difficoltà ma il lavoro prosegue per non lasciare indietro nessuno.

Il servizio del Tg8

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