47 anni, avvocato pescarese, esperto in diritto del lavoro: da Pescara a Montecitorio Antonio Di Monte che ieri si è incatenato per chiedere che al popolo italiano venga garantito il diritto al voto.

“Molto più di un gesto provocatorio” lo ha definito lui stesso in un video che sta facendo il giro dei social. Ha scelto Piazza Montecitorio l’avvocato pescarese incatenatosi ieri con tanto di cartello appeso al collo recante la scritta “elezioni diretta capo del governo. Riforme”. Immediatamente bloccato da un nucleo di poliziotti Di Monte è stato prima identificato e poi tenuto d’occhio per l’intera durata della manifestazione pacifista. Il legale del foro pescarese chiede, in sostanza, che il capo del governo anche in Italia venga finalmente eletto dal popolo sollecitando, quindi, una immediata riforma in questa direzione garantista della volontà cittadina. A chi lo ha avvicinato per capire cosa stesse sollecitando e il motivo dell’incatenamento Di Monte ha spiegato: “Io non mi muovo da qui fino a quando non sarò ascoltato. Non ho seguaci con me e sono da solo, perché questa non è una sommossa popolare, ma un’iniziativa per promuovere la legge maggioritaria e garantire la governabilità. Seguirà anche lo sciopero della fame e, se necessario, gesti ancor più plateali”.Con la nascita di una associazione di cittadini alla quale sta già dando vita, l’avvocato pescarese spera di riuscire a far passare il messaggio che” occorre combattere la prigionìa del popolo e i capricci dei parlamentari“.