Audizione al Ministero Italiano della Cultura a Roma della città dell’Aquila, candidata insieme ad altre dieci località, ad essere capitale italiana della cultura nel 2026.
E’ andata in scena a partire dalle 14.00 in punto di oggi, l’attesa audizione, presso il Ministero Italiano della Cultura a Roma, relativa al dossier di L’Aquila capitale italiana della Cultura nel 2026. Al cospetto della commissione giudicante interventi e testimonianze a cominciare dal sindaco Pierluigi Biondi, del Direttore della candidatura, il Prof. Alessandro Crociata e del Coordinatore Scientifico del Dossier, il Prof. Pierluigi Sacco. Una candidatura nel solco di un percorso di rinascita, a 15 anni dal terremoto del 2009, per un piano strategico complessivo di rilancio di un più ampio territorio che non riguarda solo il capoluogo di regione, ma che coinvolge numerose altre comunità di questa parte dell’Appennino. Nel suo intervento il sindaco Biondi ha sottolineato il forte e antico legame della città dell’Aquila con la cultura, dal suo immenso patrimonio storico e artistico, a luogo di frequentazione di grandi personaggi della cultura, ed ha ricordato, a tal proposito, l’aneddoto del grande pianista ucraino Teofilovic Richter, invitato a L’Aquila per un concerto, rimasto incantato per ore, sotto la pioggia, davanti la facciata di San Bernardino. Biondi ha parlato anche di modello scalabile, grazie al quale non ci si limiterà a concentrare tutte le attività nel 2026, ma si andrà a costruire un percorso virtuoso di multiculturalità che resti nel tempo, coinvolgendo tutte le realtà intorno a L’Aquila. Tanti i fiori all’occhiello che rendono questa candidatura forte, ad esempio il Castello Cinquecentesco che ospita, al suo interno, il Museo Nazionale d’Abruzzo, la sua direttrice, Federica Zalabra, ha parlato del difficile processo di rinascita, dopo il sisma del 2009, che trova, nel noto Mammuth di Scoppito, il suo simbolo, grazie alla sua straordinaria capacità, dopo oltre un milione di anni, di restare in piedi anche dopo la scossa del 6 aprile, ed ha poi ricordato le importanti collezioni di livello internazionale che hanno trovato e troveranno casa all’interno del “MunDa”. Prima degli interventi, nel dettaglio, di Crociata e Sacco, le testimonianze in video di Corrado Beldì, vice presidente de “Il Jazz Italiano”, Adriana Pinate, ricercatrice del Gran Sasso Science Institute, Paolo Fiorucci, libraio di notte, Giorgio Pasotti, Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo e del Direttore d’Orchestra Leonardo De Amicis. Il Direttore della Candidatura Alessandro Crociata ha poi sottolineato, tra le altre cose, lo spirito di cultura multidimensionale attraverso l’inclusione, l’innovazione e la coesione, e la capacità di unire i territori, tenendo anche aperto un dialogo con il resto dell’Europa. Pierluigi Sacco ha spiegato il perché della definizione di L’Aquila “città multiverso” per la sua multiculturalità, Multidisciplinarità, Multitemporalità, Multirriproducibilità e Multinaturalità, che rendono la città dell’Aquila unica per la sua connessione con arte e natura, il suo sguardo al futuro, per i suoi tanti presidi di alta formazione, dall’Università, alla ricerca scientifica, con il GSSSI, all’Accademia delle Belle Arti. Innovazione, tradizione, sostenibilità, tutti elementi che fanno dell’Aquila la candidata ideale come opportunità di rinascita e rilancio di una più ampia area interna dell’Appennino. La commissione ha apprezzato molto il lavoro illustrato in audizione ed ha, in chiusura, posto alcune domande di chiarimento sul ruolo dei giovani, sugli investimenti e sul budget, chiarimenti puntualmente forniti dal sindaco Biondi, e dai Professori Crociata e Sacco.