Bancarotta Villa Pini: Angelini ai domiciliari per un anno

Bancarotta Villa Pini: Angelini ai domiciliari per un anno. Definitiva la condanna per bancarotta.

Vincenzo Angelini, il grande accusatore della sanitopoli abruzzese che con le sue dichiarazioni portò nel luglio 2008 all’arresto, fra gli altri, dell’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco, sconterà almeno per un anno in regime di detenzione domiciliare la condanna a 8 anni di reclusione, ormai definitiva, per la bancarotta fraudolenta del gruppo Villa Pini che a lui faceva capo e che operava nel settore della sanità abruzzese con la omonima casa di cura di Chieti poi venduta all’asta nell’ambito della procedura fallimentare. Angelini, sempre in detenzione domiciliare, da poco ha finito di scontare una condanna definitiva a un anno per un reato ambientale. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza de L’Aquila pronunciandosi sulla richiesta di differimento dell’esecuzione di una pena cumulata di 9 anni presentata dall’avvocato Vittorio Supino di Chieti, che difende Angelini.

Il Tribunale ha applicato la detenzione domiciliare da eseguire presso l’abitazione in luogo del rinvio dell’esecuzione della pena e per la durata di un anno. Alla base della decisione vi sono alcune gravi patologie di cui soffre l’ex magnate della sanità privata, accertate da una relazione medica e da una perizia medico legale disposta d’ufficio dal Collegio, condizioni di salute che non sono compatibili con il regime detentivo. Il quadro patologico di Angelini verrà riesaminato fra un anno dal Tribunale di Sorveglianza. Angelini sulla base delle prescrizioni imposte dal Tribunale di Sorveglianza, non può, tra l’altro, allontanarsi dal proprio domicilio se non per un’ora al giorno per soddisfare le primarie esigenze di vita mentre in altre ore deve essere autorizzato dal magistrato di sorveglianza.

”Il provvedimento è in linea con quelli che sono i principi costituzionali del diritto alla salute e soprattutto del fatto che una persona, pur se ha commesso un reato e deve scontare una pena, la pena deve tendere alla rieducazione – ha commentato l’avvocato Supino: per cui si riconosce sia il diritto alla salute sia il diritto alla possibilità di rieducarlo attraverso questa misura che viene concessa. Il Tribunale ha fatto un vaglio molto severo di tutte le relazioni, si è munito di una nuova consulenza, ed ha valutato serenamente e coscienziosamente ma con scrupolo il provvedimento prima di emetterlo”.

Angelini, che ha 67 anni, fu condannato a 10 anni di reclusione dal Tribunale di Chieti il 30 ottobre del 2015 per una bancarotta fraudolenta da oltre 100 milioni di euro, condanna ridotta in Appello a 8 anni il 7 giugno del 2017, verdetto quest’ultimo confermato dalla Cassazione il 20 febbraio scorso.