L’Aquila, Alberghiero. Palazzina inagibile, chiusi i laboratori

Chiusi per motivi di sicurezza i laboratori dell’Istituto alberghiero dell’Aquila: la preside sollecita una soluzione definitiva al disagio.

Disagio dovuto alla sovrastante palazzina inagibile e che minaccia anche i laboratori dell’istituto, in quanto i danni causati dal sisma del 2009 sono stati aggravati dagli ultimi forti terremoti che hanno interessato il centro Italia. Sono scattati da alcuni giorni i sigilli ai laboratori dell’alberghiero “Da Vinci” dell’Aquila, che chiudono per lavori di messa in sicurezza ora divenuti urgenti.

“L’istituto Da Vinci Colecchi nel 2009 ha ripreso tutte le sue attività. C’è una palazzina però inagibile che non è più stata utilizzata ed è diventata un rischio per tutto il resto dell’edificio, e infatti da alcuni giorni abbiamo dovuto sgomberare tutti i 23 laboratori e 845 alunni di un istituto professionale che ha una vocazione di pratica che può essere svolta dentro i laboratori, non hanno più possibilità di svolgere le loro attività. Chiediamo che questa palazzina venga rimossa al più presto possibile”.

Così ha commentato la preside Serenella Ottaviano nel giorno della visita, venerdì, del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, durante la quale gli studenti hanno dato luogo a una protesta per denunciare la situazione al Governo.

Ora sembrerebbe finalmente in dirittura d’arrivo, su sollecitazione del sindaco Massimo Cialente, il via libera alla demolizione della palazzina da troppo tempo ignorata sotto il profilo degli interventi di sicurezza e di ricostruzione.

Il resoconto relativo all’agibilità degli edifici pubblici condotto dai tecnici del Dipartimento della Protezione civile regionale, in particolare dopo il sisma di Norcia del 30 ottobre, descrive la necessità di interdire tutto il corpo di fabbrica su cui grava la palazzina inagibile.

“E’ stato necessario chiudere il corpo di fabbrica agibile sul quale insiste il rischio di ipotetico crollo, con ordinanza del sindaco Massimo Cialente“, aggiunge la Ottaviano.