Alberghiero Pescara, tregua armata in attesa delle Iene

alberghiero-de-cecco-pescar

Delusione e rabbia: sono questi i  sentimenti espressi dai lavoratori dell’istituto alberghiero De Cecco di Pescara al termine dell’assemblea che si è svolta oggi in Comune. I lavoratori hanno annunciato una tregua armata di un mese e poi azioni clamorose. Intanto si aspetta l’arrivo delle Iene e di Striscia la notizia.

Delusione e rabbia per gli oltre duecento lavoratori dell’Istituto Alberghiero De Cecco che hanno partecipato all’assemblea tenutasi oggi in Comune a Pescara. L’incontro si è chiuso con la dichiarazione di  stato di agitazione permanente, in attesa di soluzioni accettabili. Il personale scolastico sperava in un miglioramento rispetto allo scorso anno, invece pare che l’Istituto sia ancora destinato a non avere una sede stabile, ma se ne prevedano addirittura sei.  Tre sono quelle messe a disposizione dalla Provincia per recuperare le 21 aule mancanti: Manthonè, Di Marzio e Piazza Gure (al momento la delibera non sarebbe stata approvata, e potrebbe comprendere anche l’Alessandrini); a queste tre vanno aggiunte via dei Sabini, Via Italica e via Tirino, per un totale di ben sei sedi al posto di una.

“A questo punto – si legge in una nota dell’assemblea dei lavoratori – appaiono chiare le responsabilità anche dell’Amministrazione cittadina che mostra di aver paura di prendere qualsiasi decisione impopolare, infischiandosene delle responsabilità che ha nei confronti dei problemi di una scuola che tanto ha dato e continua a dare alla città. Nessuna risposta dalla Provincia sui motivi della lunga sospensione dei lavori per la costruzione dei nuovi laboratori, solo la promessa di riprenderli al più presto. Siamo costretti a proclamare uno stato di agitazione permanente che porterà presto alla convocazione di un’assemblea pubblica con i genitori dei quasi 1800 studenti e alla richiesta al Ministero di un fondo straordinario per dare finalmente all’Alberghiero una sede adeguata”.

I lavoratori aggiungono che se entro la fine di settembre non saranno ripresi i lavori in via dei Sabini, e se la divisione in se plessi perdurerà, penseranno ad azioni clamorose come lezioni davanti al comune, alla provincia e alla Prefettura.