Aggressione nel carcere di Lanciano, agente ferito

Il segretario provinciale UIL-PA Polizia Penitenziaria, Ruggero Di Giovanni, denuncia un’aggressione avvenuta nel carcere di Lanciano: ad un agente di Polizia Penitenziaria, impegnato nei controlli anti-evasione, si è scagliato addosso un detenuto portandogli via il ferro utilizzato per battere le inferriate.

L’agente ha opposto una strenua resistenza, ma la differenza di corporatura e il fatto che l’aggressione avvenisse all’interno di una cella ha vanificato i suoi sforzi. Una volta entrato in possesso del pericoloso attrezzo, il detenuto ha di nuovo tentato di aggredire l’agente, che però è riuscito a prontamente a chiudere il cancello della cella. Il poliziotto, trasportato al Pronto soccorso, ha avuto una prognosi di 15 giorni.

“Quello che proprio non riusciamo a comprendere è la strana gestione di questo tipo di detenuti – dice Di Giovanni – questo detenuto venne arrestato proprio per un episodio particolarmente violento, aggressivo e apparentemente immotivato; eppure una volta giunto a Villa Stanazzo, è magicamente rinsavito, forse. Solo pochi giorni fa aveva rifiutato di rientrare in cella, allora si è scelto di lasciarlo aperto per ben 2 giorni e 2 notti, tanto non è aggressivo, ci avevano detto… Lungi da noi entrare nelle scelte gestionali del Comandante, del Direttore e dello stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma quando si tratta della sicurezza dei lavoratori non possiamo e non vogliamo esimerci dalla necessaria tutela dei lavoratori. Come non possiamo astenerci da alcune osservazioni, assodato che quel detenuto ha dato, diffusamente, segni di squilibrio, questi sono stati sottovalutati? E’ stato sottoposto a visita psichiatrica? La Polizia Penitenziaria è stata messa in grado di gestire in sicurezza questo ristretto? Sono stati tenuta in debita considerazione i precedenti del detenuto? Scegliendo di gestire in modo “diverso” quel detenuto si è tenuto conto dei rischi per il personale? Qualcosa non ha funzionato e continua a non funzionare nonostante le rassicurazioni che riceviamo ad ogni nuovo caso, peraltro vi è stato un timido tentativo di riorganizzare l’istituto, a tutt’oggi in corso d’opera, e che è si dimostrato totalmente inefficace. Immediatamente abbiamo convocato per giovedì un direttivo regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria Abruzzo, dove saranno valutate le modalità di tutela dei lavoratori che non possono e non devono essere mandati allo sbaraglio per scelte gestionali “troppo innovative”; ovviamente, qualora dovessimo ritenere che vi siano responsabilità o omissioni sarà nostra cura agire in ogni sede a tutela dei lavoratori. È arrivato il momento di smettere di puntare il dito sempre e solo contro la Polizia
Penitenziaria!”