A14, partita la diffida della Provincia di Teramo

Caos A14: come anticipato ieri a Rete8 dal presidente Diego Di Bonaventura, una diffida è stata inviata questa mattina dalla Provincia di Teramo alla società concessionaria.

Nella diffida la società autostradale viene invitata “a porre in essere con ogni tempestività tutte le necessarie ed opportune iniziative per pervenire al ripristino della piena funzionalità e fruibilità del casello autostradale di Roseto degli Abruzzi e del relativo tratto autostradale, ponendo anche in essere ogni propedeutico adempimento per conformarsi alle valutazioni ed eventuali prescrizioni recate dai provvedimenti assunti dall’Autorità giudiziaria e/o dal Ministero delle infrastrutture e trasporti  e valutando, infine, per il periodo temporale all’uopo occorrente, l’auspicata previsione di adeguate forme di compensazione e ristoro per l’utenza, ivi compresa la temporanea riduzione dell’entità dell’attuale pedaggio”. La Provincia si “riserva di adottare ogni più opportuna azione per la tutela degli interessi di questa Amministrazione e dell’intera collettività provinciale, e chiedo di essere edotto degli intendimenti e delle iniziative che la Società in indirizzo intenderà al riguardo adottare”.

Ultimo sequestro dell’Autorità giudiziaria quello delle barriere a bordo ponte sul viadotto SS 150 del Vomano sulla A/14 nel territorio della provincia di Teramo con la decisione della Società autostrade di chiudere anche il casello autostradale di Roseto (in uscita, per chi proviene da Ancona, e in entrata, per chi è diretto verso Ancona).

“Nel braccio di ferro fra l’ufficio ispettivo territoriale del Ministero delle Infrastrutture e Autostrade per l’Italia mezzo Paese, durante l’esodo natalizio, è sotto scacco per i disagi creati dai sequestri e dai cantieri – aggiunge Di Bonaventura – l’autorità giudiziaria chiede la sostituzione delle barriere new jersey ritenuti non sicuri dopo gli elementi emersi durante il processo per la cosiddetta strage di Acqualonga:  quaranta persone che hanno perso la vita dentro il bus precipitato dal viadotto. Sono decine i viadotti sequestrati da questa estate e i danni li pagano i cittadini, le imprese, gli autotrasportatori. Semplicemente inconcepibile  paralizzare la viabilità senza intervenire concretamente. La chiusura del casello autostradale di Roseto degli Abruzzi è a tempo indeterminato, dunque c’è da supporre che potrebbe persistere fino a quando sarà mantenuto il provvedimento giudiziario di sequestro.  La situazione determinatasi, che appare destinata a durare per lungo tempo, crea un notevole pregiudizio alla circolazione autostradale e all’intera comunità. Il traffico veicolare è dirottato sulla statale 16, strada che attraversa numerosi centri abitati dove si determina un notevole aumento del rischio di incidenti e certamente dei livelli di inquinamento dell’aria.

Conclude Di Bonaventura: “Questa vicenda sottolinea impietosamente l’arretratezza delle nostre infrastrutture: un Paese senza una viabilità veloce alternativa all’Autostrada con la Pedemontana ferma da anni, senza una linea ferroviaria ad alta velocità lungo la dorsale appenninica e con la rete di strade provinciali a pezzi dopo anni di mancate risorse per le manutenzioni. Forse è arrivato il momento di cominciare ad agire, il Paese non è solo nord: gli investimenti sulle grandi opere di collegamento servono a fare l’Italia più di ogni altra cosa. Anche dal Ministero delle infrastrutture deve arrivare una presa di posizione netta visto il protrarsi di una situazione che rischia di diventare drammatica in territori già messi a dura prova dai terremoti”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.