A/25: nuovo sopralluogo del ministro Toninelli sul viadotto di Bugnara

Il ministro alle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli , questa mattina, ha effettuato un nuovo sopralluogo su un viadotto dell’autostrada A/25. Confronto con ‘Strada dei Parchi’ per l’aumento delle tariffe e fondi per la messa in sicurezza.

Si tratta del viadotto Bugnara dove il ministro alle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli  ha incontrato i tecnici della Società Strada dei Parchi, che gestisce le autostrade A/24 e A/25.

Il ministro Toninelli aveva già effettuato un sopralluogo a Bugnara lo scorso mese di ottobre, e nei mesi successivi anche in altre località, per verificare lo stato in cui versano i pilatri in alcuni tratti delle due arterie autostradali ed aveva annunciato interventi urgenti per la messa in sicurezza.  Poi era arrivata la polemica, e le conseguenti azioni giudiziarie, sulla mancanza delle risorse necessarie per realizzare i lavori.

Il ministro Toninelli afferma che “I 192 milioni di euro stanziati dal decreto Genova, per la messa in sicurezza dei viadotti delle autostrade A24 e A25, non sono messi in discussione e hanno copertura finanziaria, confermata dallo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze al tempo della stesura della legge.

Quello su cui si sta lavorando è ,invece, un cavillo tecnico contabile sollevato dal Mef e in via di risoluzione. Le risorse per l’importante messa in sicurezza delle due infrastrutture che collegano Lazio e Abruzzo ci sono e non sono in discussione”.

Perplessità, invece, da parte dell’Amministratore Delegato di “Strada dei Parchi” Cesare Ramadori, presente anche lui stamane al Viadotto di Macchia Maiura, questo ha dichiarato alla stampa dopo essersi intrattenuto qualche minuto con il Ministro:

“Gli ho mostrato un documento secondo il quale i fondi disponibili non superano, secondo un calcolo per altro ottimistico, i 112 milioni, a questo punto vorremmo capire davvero le cose come stanno, anche perché il Ministro ha avanzato dubbi sulla veridicità di questo documento ma è firmato, quindi…”

Altro discorso sulle verifiche che in questi mesi il Ministero delle Infrastrutture, attraverso gli esperti della Sapienza, sta effettuando sui viadotti, l’ingegnere del Ministero Migliorino ha dichiarato che le limitazioni al traffico sono necessarie alla luce dei risultati ottenuti già a settembre che hanno evidenziato delle micro lesioni:

“Questo stando alle interpretazioni di Migliorino – precisa ancora Ramadori – mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i tecnici dell’Università, sta di fatto che questa affermazione si basa sui carichi imposti dalle nuove normative che sono comunque inferiori a quelli da noi adottati in precedenza.”

 

“Se non verrà approvato il Piano economico-finanziario entro il 30 giugno, e non credo che lo sarà visto i tempi che stanno scorrendo, si riproporrà il problema dell’aumento tariffario”. Lo ha detto l’amministratore delegato di ‘Strade dei Parchi’ Cesare Ramadori al termine dell’incontro avuto questa mattina con il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Ci hanno riportato alle tariffe del 2017 togliendoci l’aumento del 2018 e quello del 2019, pari a circa il 19%, senza nemmeno dirci grazie- ha proseguito Ramadori – Abbiamo fatto ricorso al Tar contro la decisione del ministero e ripeto, se la situazione non sarà risolta entro il 30 giugno le tariffe delle autostrade sotto il nostro controllo aumenteranno del 19 per cento”.

L’amministratore delegato della Strada dei Parchi Cesare Ramadori a proposito del finanziamento delle opere di messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi, contenuto nel decreto Genova e assicurate dal Ministro Toninelli, ha osservato di essere in possesso di documenti che dimostrano che “di milioni in questo momento ce ne sono a disposizione solo 112, e che il decreto è stato rimandato indietro dal Ministero dell’Economia e Finanze, al ministero delle Infrastrutture, affinché lo corregga con parziale copertura finanziaria. Ad oggi la realtà è che i soldi non ci sono”. “Noi abbiamo aperto otto o nove cantieri e con fondi propri – conclude Ramadori – È chiaro che se questa situazione si protrae dovremo prendere provvedimenti. Noi abbiamo firmato le carte con il ministero a dicembre del 2018, e i soldi ancora non ci sono”