L’Aquila, ricostruzione: Usra senza un dirigente che firmi atti e pagamenti

L’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila senza una figura che possa firmare atti amministrativi e pagamenti. Il 31 dicembre è scaduto il contratto del dirigente Giovanni Lucarelli.

L’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila ancora una volta senza una figura che possa firmare atti e pagamenti. Il 31 dicembre è infatti scaduto il contratto del dirigente Giovanni Lucarelli, diventato agli inizi di dicembre con un Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) il responsabile sia dell’Usra sia dell’Ufficio speciale del cratere sismico dopo la nomina dell’ex titolare – Raniero Fabrizi – a capo della Struttura tecnica di missione che da palazzo Chigi coordina la ricostruzione.

Un Dpcm che, però, ha previsto due vie differenti per la nomina del responsabile, che avrebbe dovuto traghettare i due uffici fino all’arrivo dei relativi nuovi titolari e invece ne lascia uno scoperto, l’Usra appunto. Un iter quasi chiuso per l’Usrc (la scelta dei sindaci e del sottosegretario Vito Crimi è caduta su Raffaello Fico) ma niente affatto per l’Usra, per il quale il nome più papabile è quello di Salvo Provenzano ma non c’è ancora alcuna ufficialità.

Iter, quello della scelta dei due titolari, che è insomma ancora lontano dalla conclusione, in quanto oltre al via libera del sottosegretario occorre un altro Dpcm che ne formalizzi la nomina. E soltanto dal quel momento, alla presenza dunque di un atto normativo, potrà partire la conta effettiva dei tempi tecnici per l’operatività dei nuovi capi: ci vorrà almeno un mese per la bollinatura della Corte dei Conti, e poi l’autorizzazione del ministero dell’Economia per la firma sulla contabilità speciale, ossia sul conto corrente creato ad hoc per sostenere la spesa della ricostruzione e su cui ha potere di firma soltanto il titolare.

Non è chiaro il motivo per cui il Governo ha scelto di consentire un interim a Lucarelli sino alla fine di gennaio per l’Usrc, e non per l’ufficio aquilano, che ora rischia il blocco: non solo nessuno può firmare la pubblicazione dell’elenco dei pareri relativi ai progetti approvati dall’Usra (che soltanto dopo possono essere trasferiti al Comune per il proseguo dell’iter sino alla piena cantierizzazione), ma lascia anche i dipendenti senza stipendio – soprattutto quelli precari, ad esempio i co.co.co – e non è possibile acquistare materiale (carta, carburante per le auto con cui eseguire i controlli nei cantieri e altro) o pagare le bollette.

Una situazione che potrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni, ad esempio con la nomina, da parte del Governo, di un’altra figura che possa traghettare l’Ufficio speciale dell’Aquila fino all’arrivo del titolare, ma è un’ipotesi molto lontana. L’ultima firma dell’ex dirigente su atti e pagamenti risale al 28 dicembre, c’è dunque il margine di una ventina di giorni prima che l’impasse diventi serio.

Intanto il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha incaricato Vincenzo Rivera a capo dell’Usr di Teramo, l’Ufficio della ricostruzione per il cratere 2016/2017, al posto di D’Alberto, il cui contratto era scaduto. Incarico che sarà molto probabilmente temporaneo, sino alle prossime elezioni.

Per quanto riguarda la ricostruzione, a quasi sei anni dall’avvio delle attività dell’Usra e a quasi 10 anni dal terremoto, l’importo complessivo approvato dall’Ufficio per quanto riguarda la ricostruzione privata sfiora i 2 miliardi di euro che, sommato agli oltre 3 miliardi gestiti dalla filiera nella fase precedente, costituiscono il 72% dell’avanzamento della ricostruzione privata nell’intero territorio dell’Aquila: si è giunti dunque a quasi tre quarti del percorso di approvazione delle pratiche della ricostruzione (che è diverso dall’andamento effettivo della ricostruzione fisica, che dipende, invece, dal Comune).

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