L’Aquila, progetto Case: il Comune prepara la bolletta in acconto

Una riunione frenetica negli uffici dell’assessorato al Bilancio per cercare di trovare una quadra sui pagamenti delle bollette di energia elettrica e gas del progetto Case. Riunione di fuoco, convocata in tutta fretta e dopo che la questione bollette era finita nel dimenticatoio per mesi.

A riportarla a galla l’ex sindaco Massimo Cialente, che in un post sul suo profilo Facebook qualche giorno fa ha denunciato l’impasse:

Numerosi cittadini si rivolgono a me – ha scritto Cialente – per segnalare e denunciare, preoccupati, che da un anno il Comune dell’Aquila non invia le bollette del consumo di gas e acqua calda. Sono preoccupati perché l’ultima bolletta, l’acconto relativo ai consumi di febbraio 2017 è quello che fu inviato nel mese di maggio dalla mia amministrazione. Da allora, tutto tace.

E siamo alle solite, con l’amministrazione comunale che rimanda la palla delle cose che non vanno alla passata amministrazione Cialente; e quest’ultima che, invece, grida all’immobilismo del sindaco Biondi e della sua squadra di assessori. Il risultato è che da oltre un anno, il Comune non manda le bollette agli utenti del progetto Case con ingenti danni per le casse comunali e l’impossibilità a far fronte al ristoro dei costi al gestore. Che intanto batte cassa. “Non arrivano bollette e nemmeno acconti”, ha denunciato l’ex sindaco Cialente su Facebook, “siamo alla paralisi completa. Quale buco si è creato nei conti? Chi ne risponde?”.

E chiede una riunione della commissione di Garanzia e controllo durante la quale comparare i dati relativi agli incassi del periodo della sua gestione rispetto all’attuale. Intanto restano barricati nel loro silenzio gli assessori competenti, con la titolare del Bilancio, Annalisa Di Stefano, che fugacemente garantisce dal chiuso delle sue stanza:

Siamo al lavoro per trovare una soluzione.

Che potrebbe essere, spiega, l’invio di una bolletta in acconto. L’intento dell’amministrazione, alla luce della sentenza del tribunale civile che ha riconosciuto le ragioni del Comune sul metodo di rilevamento dei consumi e dei costi al metro quadrato adottato dalla passata amministrazione, è quello di “raggiungere – dice Di Stefano – l’equità tributaria”