Esche avvelenate, sanzioni con la nuova legge regionale

Stop alle esche avvelenate, un fenomeno che in Abruzzo ogni anno fa strage di animali selvatici e domestici e costituisce anche un rischio per le persone.

Cani, volpi, cervi, Orsi marsicani tra gli animali vittime di una consuetudine antica e crudele, quella messa in atto per i più svariati motivi: dai cacciatori, ai ricercatori di tartufi in competizione tra loro, fino ai vicini di casa troppo vendicativi contro i cani che abbaiano. Sostanze utilizzate in agricoltura o in zootecnia, come insetticidi e antiparassitari per lo più, ma anche pesticidi come la stricnina o arsenico: così vengono confezionati i bocconi avvelenati. Una consuetudine da combattere con la prevenzione, l’informazione anche con le sanzioni.

E’ stata presentata questa mattina la legge regionale “Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate”, di cui è presentatore e primo firmatario il consigliere regionale e presidente della Commissione Agricoltura, Lorenzo Berardinetti, dalla presidente dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, Manola Di Pasquale, dal maggiore dei Carabinieri forestale Marta De Paulis e dal rappresentante regionale dell’Autorità di gestione del Patom (Piano d’azione dell’Orso marsicano), Massimo Pellegrini. Fondamentale sarà l’impiego dei nuclei cinofili antiveleno messi a disposizione dai carabinieri forestale.

La nuova legge, stabilisce . Dal 2011 sono state effettuate più di 200 ispezioni d’urgenza (che scattano ogni volta che viene rinvenuto un boccone o carcasse di animali avvelenati) e rimosse 149 esche per un totale di 49 bocconi avvelenati. Oltre a centinaia di animali domestici, sono tantissimi gli animali selvatici che restano vittime di questa prassi. Tre gli Orsi marsicani uccisi negli anni scorsi.

La nuova legge individua anche i compiti specifici dei soggetti pubblici e istituzionali: dal sindaco al veterinario, sino all’istituto zooprofilattico e i Carabinieri forestali. Previsto un meccanismo di sanzioni, ma l’azione più incisiva per scoraggiare cacciatori e tartufai ma anche vicini di casa troppo vendicativi verso i cani che abbaiano, ad esempio, sarà quella preventiva.

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