Acqua Gran Sasso, c’è la bozza del protocollo d’emergenza

Il protocollo per un nuovo meccanismo di controllo e di monitoraggio e per la condivisione delle valutazioni su interventi di manutenzione delle infrastrutture che ricadono intorno al sistema del Gran Sasso è pronto.

O meglio, c’è una prima bozza che mette a segno nuove regole e procedure che dovranno essere rispettate per evitare nuovi episodi come quello allarmante che a primavera ha visto decine di Comuni del Teramano restare con i rubinetti chiusi per giorni perché i valori dell’acqua proveniente dal Gran Sasso risultarono non idonei al consumo, secondo i rilievi dell’Arta. Il protocollo d’intesa riguarda un nuovo modo di gestire l’emergenza con obbligo per Autostrada dei parchi e Laboratori del Gran Sasso di chiedere autorizzazioni alle Als e all’Arta prima di eseguire qualsiasi lavoro che possa mettere a rischio l’acquifero. E’ il primo step concreto dalla crisi idrica di primavera e dopo l’incontro tenuto nella sede dei Laboratori nazionali di fisica nucleare agli inizi di giugno proprio per affrontare la vicenda delle interferenze dei laboratori e dell’autostrada A24 sul sistema acqua del Gran Sasso.

Ieri pomeriggio c’è stato un incontro a palazzo Silone tra tutti i soggetti che ruotano attorno al Gran Sasso: la Regione Abruzzo, i prefetti di Teramo e L’Aquila, le due Asl di Teramo e L’Aquila, i Lnfn, le Province di Teramo e L’Aquila, gli enti d’ambito, il Parco nazionale del Gran Sasso, la Ruzzo reti e la Gran Sasso Acqua, il Comune di Isola del Gran Sasso. Mancava, invece, la società di gestione dell’autostrada A24. La bozza del nuovo protocollo per il monitoraggio e il controllo delle attività è stata distribuita a tutti i soggetti partecipanti, che dovranno sottoscrivere il documento giovedì prossimo, in un nuovo incontro che si terrà nella sede della giunta regionale.