Ombrina: WWF ricorre al TAR contro impianto petrolifero

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Il WWF ricorre al TAR Lazio contro Ombrina e chiede l’annullamento del decreto ministeriale e dell’AIA che aprono la strada all’impianto petrolifero.

Nel corposo ricorso, articolato in diversi punti, l’avvocato Francesco Paolo Febbo ha ripercorso l’iter, partito nel 2009, di Ombrina rilevando non poche incongruenze, sottolinea il legale, nella procedura amministrativa.

“Appare del tutto al di fuori della norma vigente – spiega l’avvocato Febbo – lo stato di limbo nel quale la procedura è stata lasciata per due anni all’indomani del primo parere del 2010, parere negativo con preavviso di rigetto. A quel punto la ditta proponente, allora Medoil, avrebbe dovuto presentare una istanza ex novo, se ancora interessata. Invece – conclude il legale del WWF – dopo il cosiddetto decreto Passera, c’è stato assurdamente il riavvio del procedimento di valutazione come se nulla fosse, ingnorando il tempo trascorso.”

Il ricorso al TAR Lazio contro Ombrina è stato illustrato alla stampa, oltre che dall’avvocato Febbo, dal vice presidente nazionale WWF Dante Caserta e dal presidente WWF Abruzzo Luciano Di Tizio.

“Ombrina Mare – dice Caserta – rappresenta un antidemocratico tentativo di imporre a un territorio e a migliaia di cittadini una scelta maturata altrove del tutto contraria alla strada che gli Abruzzesi vorrebbero vedere tracciata per il oro futuro, come hanno dimostrato decine di volte in questi anni anche con clamorose manifestazioni in piazza”.

La conferenza dei servizi sul progetto petrolifero Ombrina Mare 2 davanti alla Costa teatina è stata rinviata, come noto, al 9 novembre al Ministero per lo Sviluppo Economico. Il Ministero dello Sviluppo economico, spiegano le associazioni ambientaliste, ha già fatto sapere che comunque vada da quel confronto dovrà essere presa una decisione che non dovrà tenere conto della Legge regionale d’Abruzzo che di fatto vieterebbe le attività petrolifere entro le 12 miglia dalla costa.

“Una legge che viene definita da un singolo funzionario del MISE illegittima, – va all’attacco Di Tizio –  e che invece dovrebbe essere dichiarata tale dalla Corte Costituzionale, non da un singolo.”

C’è, inoltre, la corsa contro il tempo per la costituzione del Parco regionale marino della Costa dei Trabocchi da parte del Consiglio Regionale, che porrebbe dei vincoli e delle ristrettezze maggiori. Progetto di legge da approvare prima del 9 novembre.

Il servizio del Tg8: