Riqualificazione San Basilio, l’Arta non vuole più andare via

Sullo studio di fattibilità per il progetto di riqualificazione del polo universitario a San Basilio, nell’area dell’ex Ospedale San Salvatore, pesa l’immobilismo della Regione.

Nessun segno di un concreto passo avanti verso l’individuazione di una soluzione all’impasse che da tre anni pesa sul progetto di creare un importante polo culturale a servizio della collettività, a ridosso del centro storico. Una proposta dell’Università dell’Aquila, che deve ancora trovare le necessarie convergenze tra Comune, Regione Abruzzo, Asl, Soprintendenza e, in particolare Arta per completare la riqualificazione di tutta l’area.

Non solo quella di San Basilio, ma anche quella sottostante di via della Croce Rossa, con le mura urbiche e via Duca degli Abruzzi, compreso l’ex asilo diventato “asilo occupato”. Ma c’è ancora un tassello che non rientra nel percorso di realizzazione del polo universitario: la collocazione della sede dell’Arta, prima del sisma proprio nel complesso dell’ex ospedale San Salvatore. E che si vorrebbe spostare altrove. «Un nodo più politico che tecnico, quello dell’Arta», precisa il capogruppo del Pd Stefano Palumbo. Due le ipotesi per una nuova sede dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, sulle quali, nonostante innumerevoli incontri e rassicurazioni, la Regione ancora non si esprime: una nell’ex clinica di viale Duca degli Abruzzi, a poche centinaia di metri; l’altra nel futuro complesso culturale-sanitario di Collemaggio.

La mozione sarebbe dovuta approdare ieri in Ocnsiglio comunale, ma se ne riparlerà alla prossima assemblea civica. L’Arta infatti torna sui suoi passi e non vuole più spostarsi. A sostenere questa nuova posizione sarebbero anche gli esponenti del Partito democratico in Regione: il vicepresidente Giovanni Lolli e il consigliere Pierpaolo Pietrucci, in aperta contraddizione con il Pd aquilano.