Ud’A, l’affaire lauree facili oggi in Senato

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Non è ancora detta nessuna parola fine per l’affaire lauree facili alla d’Annunzio di Chieti-Pescara: il Dg, che va avanti con la richiesta di annullamento di 411 “pergamene”, oggi sfida il Senato portando la questione al voto mentre spunta una sentenza del Tar.

Il periodo al vaglio della sete di giustizia del Dg Del Vecchio è quello che va dal 2000 al 2007, le lauree facili ritenute “non valide” almeno 411. Oggi le pergamene di dottore in Scienze sociali al centro di una inchiesta interna e di moltissime polemiche arriverà ad una sorta di giro di boa in Senato accademico: quest’ultimo, infatti, sarà invitato da Magnifico e Dg a confermarne l’annullamento, per la verità già amministrativamente avviato. E se in 411, molti dei quali seduti su poltrone che contano in enti e aziende importanti, tremano spunta un precedente giuridico che se applicato anche a questa vicenda potrebbe far finire tutto in una bolla si sapone, o quasi. Parliamo di una sentenza del Tar Abruzzo in merito ad altre lauree anch’esse ritenute facili e, invece, validate dal tribunale amministrativo: era il 2013 e  il caso era quello di un centinaio di “triennali” in Fisioterapia. Anche per quelle pergamene era stato chiesto l’annullamento ma il Tar sentenziò che la richiesta dei vertici accademici era troppo tardiva per essere accolta. Un precedente assai significativo considerando che anche in questo caso si chiede di intervenire su lauree “vecchie” di anni. Una cosa è certa, anzi due: il clima alla d’Annunzio ha raggiunto livelli di esasperata resa dei conti laddove oggi il Senato dirà, pronunciandosi sull’affaire lauree facili, molto di più di un sì o un no alla richiesta del Dg.