L’Aquila, Perdonanza e Unesco. Al via restyling organizzativo

Un piano di programmazione triennale per rilanciare la Perdonanza Celestiniana in vista della candidatura di quello che è stato il primo Giubileo della storia a patrimonio immateriale dell’Unesco.

Un percorso avviato da anni e ancora in via di definizione. Dopo l’elezione della pizza napoletana a patrimonio dell’umanità, L’Aquila ci riprova con la Perdonanza, la cui candidatura è stata- tra l’altro – confermata una settimana fa dal Consiglio direttivo della commissione nazionale italiana per l’Unesco, presieduto da Franco Bernabè.

Il piano triennale della perdonanza prevede tre percorsi paralleli, oltre a quello verso l’Unesco, anche la candidatura dell’Aquila a capitale europea della cultura per il 2021, appuntamento tentato e fallito per il 2019. Anche il Comitato perdonanza sarà rivoluzionato: un comitato in uno, che vedrà insieme l’organismo della perdonanza e quello per la candidatura a patrimonio dell’Unesco, una richiesta arrivata dall’Unesco stesso, e dovrà coordinare tre sotto-aree: una artistica (sotto la nuova direzione del musicista di fama internazionale Leonardo De Amicis, presentato questa mattina ufficialmente, e che sarà testimonial per le due candidature), un’area tecnica e una più operativa che si occuperà, ad esempio, dei bandi. Basta con spettacoli o pacchetti di proposte che arrivano dall’esterno: da quest’anno la Perdonanza avrà un programma cucito su misura. Si punta anche su un più forte legame con il territorio.

Un progetto ambizioso per il quale serviranno molti fondi. E dato che la Perdonanza celestiniana ha sofferto negli anni passati una gestione allegra dei finanziamenti che ha portato debiti e anche inchieste e processi, non si potrà lasciare nulla al caso.

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