L’Aquila, campagna antincendio: in arrivo un elicottero, 900 volontari e decine di mezzi

Soltanto ieri il Consiglio regionale ha votato una variazione di bilancio che permette di assegnare quasi 2 milioni di euro alla lotta agli incendi. Con notevole ritardo rispetto all’avvio, tra una settimana o massimo dieci giorni, della campagna per l’antincendio boschivo (Aib), che – a differenza degli altri anni – partirà tra il 9 e il 15 luglio.

Quest’anno il clima più fresco e le piogge hanno cambiato radicalmente lo scenario rispetto l’estate del 2017, quando a fine giugno era già un mese che bruciavano i boschi sul versante di Montesilvano: alla fine della stagione si contarono 9mila ettari di superficie bruciata dalle fiamme (furono 20mila gli ettari di territorio andati in fumo nel 2007 in tutto Abruzzo). Dunque soldi in arrivo, ma anche finalmente un elicottero per lo spegnimento – che verrà affiancato dai canadair nazionali – ma anche 900 volontari formati, decine di carabinieri forestale e di vigili del fuoco e 10 mezzi per l’antincendio boschivo. L’obiettivo è, insomma, evitare con tutte le forze e le risorse possibili lo scempio ambientale del 2017.

La pioggia di primavera e della prima parte dell’estate ha permesso di posticipare l’inizio della campagna Aib (l’anno scorso partita il 1° luglio), ma il meteo non deve indurre a esultare, perché le piogge comunque aumentano e arricchiscono il sottobosco. Che potrebbe bruciare nella parte tardiva dell’estate (tra agosto e settembre) se si dovessero susseguire settimane di siccità che appunto seccherebbe la vegetazione trasformandola in combustibile per gli incendi. E secondo i meteorologi, settembre sarà un mese caldo.

In Abruzzo, solitamente, nonostante il mese più caldo sia luglio – spiega il responsabile della Sala operativa della protezione civile regionale Silvio Liberatore – gli incendi si sviluppano tra agosto e settembre, nei momenti in cui, anche se è meno afoso, la vegetazione è secca. Gli incendi, paradossalmente, dunque, quest’anno potrebbero svilupparsi a settembre.

L’anno scorso gli incendi dilaniarono parte della Regione già tra fine maggio e giugno:

Tecnicamente l’anno scorso, nel mese di agosto – spiega Liberatore – non si è mai raggiunto il cosiddetto ‘punto di rugiada’ durante la notte.

Gli incendi durante la notte, solitamente si fermano (tra l’altro nelle ore notturne gli uomini dell’antincendio non possono intervenire per lo spegnimento, ndr) ed è la mattina presto che le fiamme possono essere “aggredite”, perché più deboli proprio grazie al ‘punto di rugiada’, l’umidità che abbassa la forza del fuoco che può essere “colpito”.

Nella passata estate questo ‘punto di rugiada’ non si è mai toccato, quindi la notte i boschi e le praterie bruciavano come se fosse giorno.

Un’immagine, quella delle alte fiamme rosse che di notte avvolgevano il Morrone, o le alture di Secinaro, o dell’Aquilano e del Reatino (il Monte Giano), che rimarranno a lungo impresse nella mente. Incendi, quelli dell’anno scorso, dovuti alla mano dell’uomo, diverse le indagini avviate per individuare i responsabili. Un anno disastroso il 2017 per l’Abruzzo, con i terremoti che hanno messo in ginocchio decine di Comuni tra il 2016 e il 2017, il maltempo e la slavina che ha travolto Rigopiano, i lunghi giorni senza corrente elettrica in pieno maltempo, lo schianto dell’elisoccorso a Campo Felice, e, per di più, lo smantellamento della Forestale, da sempre presidio antincendio.

Quest’anno la Protezione civile regionale punta moltissimo sulla presenza – nel territorio più a rischio – di 900 volontari formati abilitati allo spegnimento (contro i 300 del 2017): un esercito imprescindibile nella lotta agli incendi. Ci sarà poi un elicottero dedicato (che mancava l’anno scorso), già pronto, preso a noleggio grazie a un bando di gara da 250mila euro.

Aumenta anche la dotazione di mezzi, in quanto la Protezione civile sta recuperando  quelli dell’ex forestale acquistati in passato dalla Regione (circa 10 moduli antincendio).

Pronta, poi, la convenzione (sostenuta con 800mila euro dalla Regione) della Commissione paritetica per avere il personale delle squadre boschive dei vigili del fuoco: 6 squadre al giorno (per un totale di 30 uomini) dedicate all’Abruzzo per un mese (salvo proroghe e rinforzi), a cui si aggiungeranno anche 30 direttori delle operazioni di spegnimento (Dos).

Non solo: la Sala operativa della Protezione civile diventerà Soup (Sala operativa unificata permanente) con tutto il comando dell’antincendio per coordinare le operazioni sia da terra che da cielo dallo stesso punto. Partirà anche la convenzione con i carabinieri forestale, che avranno una postazione all’interno della Soup: il loro compito sarà portare avanti attività di vigilanza e di pattugliamento nelle zone più a rischio di innesco boschivo, dove i carabinieri forestale andranno a pattugliare a fini repressivi. A loro anche il compito di indagare nel caso di incendio. La campagna regionale antincendio sarà sostenuta grazie a una variazione di bilancio di 1,7 milioni di euro votata in Consiglio regionale soltanto ieri: una politica che si conferma sempre indietro rispetto alle esigenze del territorio; tutte le spese sono state già sostenute e anticipate dalla Sala operativa della Protezione civile regionale.