Vigili del fuoco, alloggi post-sisma nel mirino dei magistrati

Potrebbe partire a breve un’inchiesta per fare chiarezza sulle denunce presentate da alcuni Vigili del fuoco del comando dell’Aquila alla Procura della Repubblica dell’Aquila e alla Corte dei Conti su presunti abusi e irregolarità nell’assegnazione di alcuni alloggi del villaggio post-sisma.

Che al centro di un’inchiesta della magistratura possano finire proprio loro, i vigili del fuoco – che nell’immaginario e nel cuore degli aquilani sono visti come gli “angeli del terremoto” che hanno salvato, mettendo a repentaglio anche la loro vita, i terremotati e i loro beni – lascia quanto meno un sapore amaro in bocca. Tutto ancora da verificare, perché un fascicolo della magistratura ancora non è stato aperto, ma al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila potrebbero entrare 24 abitazioni provvisorie post-sisma, realizzate con i fondi della Protezione civile del cosiddetto “villaggio Scarcella” di via Panella, a ridosso del cimitero monumentale e di fronte al comando dei vigili del fuoco.

Mancato pagamento delle bollette e assegnazioni non regolari, se non addirittura occupazioni abusive sono alcune delle accuse contenute in due denunce presentate alla procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti . In base alle quali nei 24 map del villaggio costruito per dare un alloggio ai vigili del fuoco rimasti senza casa dopo il terremoto del 2009, continuerebbero a risiedere alcune famiglie senza più titolo a restarvi perché avrebbero nel frattempo riavuto la loro abitazione. Non solo: alcune sarebbero state “cedute” dagli assegnatari ad parenti sprovvisti dei requisiti necessari. Il regolamento redatto all’epoca prevedeva che, per accedere alla graduatoria, fosse necessario avere una casa inagibile, non possedere altri immobili agibili in un raggio di 50 chilometri e essere in servizio all’Aquila, più tutta una serie di altri requisiti sullo stato di famiglia. Migliaia di euro, inoltre, le utenze non pagate secondo le denunce, o di cui si sarebbe fatto carico il comando provinciale dei Vigili del fuoco: soldi pubblici, di tutti i cittadini italiani, andati a coprire i consumi di privati.

Nelle denunce si fa riferimento anche a presunti abusi edilizi, con ampliamenti di volumetria. Accuse, chiaramente, ancora tutte da verificare. Intanto ancora resta in alto mare la costruzione della nuova caserma dei Vigili, invischiata in una procedura di gara caotica sulla cui scarsa trasparenza è già più volte intervenuto il sindacato autonomo dei vigili del fuoco Conapo.

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