Sisma, scuole: agibili la quasi totalità degli edifici abruzzesi

Il lavoro delle squadre dei rilevatori, ossia i tecnici che collaborano con la Protezione civile abruzzese per fare sopralluoghi nelle scuole, nelle strutture strategiche come i Comuni e nelle chiese, è andato avanti incessante per tre settimane. Obiettivo: verificare l’agibilità e aiutare i Comuni e le popolazioni a capire come comportarsi.

Il lavoro delle squadre dei rilevatori, ossia i tecnici che collaborano con la Protezione civile abruzzese per fare sopralluoghi nelle scuole, nelle strutture strategiche come i Comuni e nelle chiese, è andato avanti incessante per tre settimane. Obiettivo: verificare l’agibilità e aiutare i Comuni e le popolazioni a capire come comportarsi, un lavoro complesso portato avanti dal Cor, il Centro operativo regionale, una sorta di Dicomac abruzzese, come spiega il responsabile Antonio Iovino.

La priorità delle verifiche di agibilità va agli edifici scolastici. I sopralluoghi dei tecnici si sono già conclusi: in linea di massima le scuole dei comuni abruzzesi su cui sono state richieste delle verifiche hanno retto. Attraverso i sopralluoghi dei tecnici inviati dalla Protezione civile nei Comuni sono 126 gli edifici scolastici visionati a livello “speditivo”, per la maggior parte sono agibili, altri invece hanno bisogno di una verifica più approfondita dei tecnici della Reluiss. Quelli da visionare sono una sessantina, dei quali 40 sono già stati visionati, 20 erano in programma ieri. Le scuole abruzzesi per la maggior parte hanno retto, le inagibilità hanno riguardato non tutto il plesso scolastico, ma dei corpi di fabbrica di cui si compone, ad esempio dei 40 edifici visionati, solo 4 inagibili.

Ma la riflessione da fare, alla luce dell’allarme che si è generato sulla sicurezza delle scuole, e con Comuni come Sulmona che hanno deciso di posticipare l’avvio dell’anno scolastico e chiedono la realizzazione di Musp (Moduli a uso scolastico provvisorio), riguarda invece la responsabilità dei sindaci e delle amministrazioni sulla messa a punto della sicurezza sismica degli edifici scolastici. Un obbligo di legge ma anche morale.

Non solo sopralluoghi nelle scuole ma anche negli edifici strategici come Comuni, uffici pubblici per i quali ci siano segnalazioni di danneggiamenti, e poi gli edifici di culto e i palazzi nobiliari, per i quali ci sono tre fasi di verse. Per quanto riguarda gli edifici di culto se ne occuperà il Mibac e il Segretariato generale. E’ importante per queste popolazioni avere una chiesa.

“Proprio in questi giorni c’è stato un incontro tra Protezione civile abruzzese e ministero dei Beni culturali – spiega Iovino – e ci siamo resi conto che l’unico punto di aggregazione per le persone anziane è la chiesa e i sindaci ci chiedono tra le priorità proprio rendere agibili le chiese, ma purtroppo l’iter è piuttosto lungo, perché si devono salvaguardare le opere d’arte e si devono fare controlli accurati. Un compito del ministero, già confermato che a Teramo andranno squadre di verificatori ma ci vorranno mesi”.

Il Cor, centro operativo regionale, è l’unico esistente in Italia. Un’interfaccia tra Dicomac (Direzione controllo e comando) e i Centri operativi aperti dai Comuni abruzzesi. Il Cor fa da raccordo. La Protezione civile abruzzese è presente nel Dicomac di Rieti 24 ore al giorno, con briefing a livello locale nazionale e questo ha permesso di concludere in tempi rapidi le verifiche dei tecnici. Le verifiche culminano nelle cosiddette schede “Aedes”, che vengono compilate da ingegneri della Relusiss) , che sono strutturisti, ingegneri e agibilitatori.

Iovino specifica che il fenomeno dei danni del sisma del 24 agosto si sta allargando molto rispetto a quanto ci si aspettava: “Abbiamo oltre 1.440 richieste di verifiche da parte dei sindaci; 70 persone sono state sgomberate (e fruiscono del contributo per l’autonoma sistemazione)”. Non esente da danni anche l’aspetto infrastrutturale, con strade che stanno dando problemi. Non sono solo i Comuni dell’Alta valle dell’Aterno quelli danneggiati dal sisma, ma richieste arrivano anche dalla provincia di Pescara. La provincia da cui arriva la maggiore richiesta di verifiche è quella teramana. Abbiamo i dati, ma non la completezza dei danni. E infatti a Montorio al Vomano, dove sono partite oltre 700 richieste di verifiche di danni, sono state sgomberate dal sindaco 69 abitazioni.

Ecco i dati aggiornati al 7 settembre. Il numero degli edifici scolastici segnalati dai Comuni sono 126; li edifici per i quali è stato richiesto il sopralluogo sono 63; gli edifici di cui si conosce l’esito delle verifiche di agibilità sono 28 (di questi soltanto 4 hanno danni strutturali segnalati con il simbolo E); ogni giorno sono in programma nuove verifiche via via che vengono inviate richieste dai Comuni.

Sono state invece 109 le verifiche speditive da parte dei tecnici comunali sugli edifici di culto, di cui: 40 chiese per la provincia dell’Aquila; 4 chiese per la provincia di Pescara; 65 chiese per quella di Teramo. Per le chiese le segnalazioni sono state trasmesse alla Dicomac che attraverso il Mibac, che provvederà a fare i rilievi di agibilità con propri tecnici specializzati, compresa l’immediata messa in sicurezza.

Sono state 51 le segnalazioni di danni per edifici strategici (sedi comunali, uffici pubblici ecc), di cui: 15 edifici per la provincia dell’Aquila; 6 edifici per la provincia di Pescara; 28 per la provincia di Teramo; due per la provincia di Chieti. Sono, poi, 1.551 le segnalazioni di danni su edifici privati; 707 richieste sono arrivate dal solo Montorio al Vomano. Nella giornata del 6 settembre, è stato attivato il software di gestione delle segnalazione dei danni presso il comune di Montereale, per il quale sono partiti i primi sopralluoghi già da oggi.

Le persone evacuate sono 90, di cui 69 a Montorio al Vomano, 18 a Valle Castellana e 3 a Cermignano. A seguito di richieste dei Comuni sono state montate 4 tensostrutture a Montereale e 73 tende per il ricovero della popolazione di cui: 33 per la provincia dell’Aquila (Montereale, Campotosto, Capitignano); 40 per la provincia di Teramo (Rocca Santa Maria, Valle Castellana). Che possono ospitare fino a 675 persone così ripartite: 533 per la provincia dell’Aquila (Montereale, Campotosto, Capitignano); 142 per la provincia di Teramo (Rocca Santa Maria, Valle Castellana). Si evidenzia che allo stato attuale non risultano pervenute quantificazioni dei danni che sono in corso di accertamento da parte dei tecnici comunali.

La Regione Abruzzo gestisce due campi di accoglienza nel Comune di Accumoli, con un campo a Grisciano (102 assistiti in 28 tende e 60 volontari) e uno a Fonte del Campo con 31 assistiti in 6 tende.