L’Aquila, il grande cantiere dell’arcivescovado sarà pronto entro il 2021

Il cantiere dell’arcivescovado a piazza Duomo è uno dei più complessi d’Europa, entro il 2021 verrà restituito alla città. Tempi più lunghi per l’avvio del primo lotto per il recupero della cattedrale di San Massimo, il cui progetto dalla Soprintendenza dovrà poi traghettare al Genio civile per l’autorizzazione antisismica.

Uno degli aggregati più grandi della ricostruzione post sisma dell’aquila, per qualcuno uno dei cantieri più vasti e complessi d’Europa per il tipo d’interventi strutturali e di restauro che lo interessa (eccezione sarà fatta, forse, soltanto da quello per il recupero della cattedrale di Notre Dame bruciata dalle fiamme un mese fa. Parliamo dell’aggregato edilizio di Sant’Emidio, a piazza Duomo, la parte privata del mega-complesso del Duomo di San Massimo. Un’opera del valore di 35 milioni di euro che non comprende l’edificio religioso – che gli è adiacente – e per il quale invece l’avvio dei lavori è ancora lontano, essendo il progetto in approvazione e che andrà aggiudicato con un appalto pubblico. L’aggregato Sant’Emidio comprende invece tutti gli alloggi privati di proprietà per la gran parte della Curia arcivescovile e di altri privati. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata l’associazione temporanea d’impresa composta da Iannini Costruzioni, Sad e Dp Restauri, rispondendo a un bando che ha imposto alle aziende requisiti economici e di specializzazione simili a quelli delle gare pubbliche.

Dovrebbe partire entro il 2020 invece il cantiere per il recupero del Duomo di San Massimo, sventrato dal terremoto del 2009, rimasto letteralmente a cielo aperto per 9 anni (incomprensibilmente non coperto dalla struttura dell’ex commissario ai Beni culturali Luciano Marchetti) ma solo per quanto riguarda il primo lotto dei lavori, quello appunto della copertura, 18 milioni di euro. Il progetto di recupero è al vaglio di una commissione nata ad hoc all’interno della Soprintendenza in quanto dovrà essere rivisto a causa dei danni ulteriori subiti dalle intemperie ed è alle battute finali. Poi dovrà essere validato da una società esterna alla Soprintendenza e infine ottenere l’autorizzazione antisismica del Genio civile. Altri 15 milioni di euro e un tempo indefinito serviranno per il secondo lotto di lavori sulle altre parti crollate.

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