Maltempo, conta dei danni per lo stato di emergenza

Ammonta a circa 50 milioni di euro la stima dei danni dell’ultima alluvione che ha colpito l’Abruzzo, quella che il 14 e il 15 ottobre scorsi ha messo in ginocchio la Valle Roveto e parte della Marsica.

Una cifra stimata in una fase successiva a quella dell’immediata emergenza, quando fango, detriti, acqua hanno invaso le strade di una quindicina di Comuni buttando giù muri di contenimento, ostruendo ponti e portando via vite umane. Cifra, probabilmente, destinata a crescere.

Questa mattina 15 sindaci delle località più colpite della Valle Roveto si sono riuniti nella sede della Protezione civile per portare avanti un altro step della procedura per la richiesta dello stato di emergenza che la Regione intende chiedere al governo. I primi cittadini dovranno fare la conta delle infrastrutture danneggiate, delle colture distrutte e delle abitazioni e delle attività commerciali coinvolte, inserendo i dati in una piattaforma informatica entro martedì 10 novembre.

Al di là dei numeri resta ancora il dolore per un evento che segnerà a lungo la vita di paesi come Civitella Roveto, San Benedetto dei Marsi, Tagliacozzo, Luco dei Marsi e Canistro. “A memoria di uomo nessuno a Canistro si ricordava un evento così violento e drammatico – dice il sindaco di Canistro, Antonio Di Paolo – e noi sindaci non abbiamo gli strumenti amministrativi, il personale e le risorse economiche per far fronte a queste situazioni. Abbiamo bisogno del sostegno del governo regionale e nazionale”.

Intanto l’Abruzzo si scopre sempre più una terra fragile sotto il profilo del dissesto idrogeologico, “eventi così catastrofici ci saranno sempre più spesso – commenta il sottosegretario regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca – occorre pianificare le nostre città nel rispetto dell’ambiente e mai più costruire sui letti dei fiumi”.

“Dopo gli eventi meteorologici eccezionali di ottobre – spiega Carlo Giovani della Protezione civile – la giunta regionale con una deliberazione del 19 ottobre ha chiesto al consiglio dei ministri, per il tramite del Dipartimento della Protezione civile nazionale, la dichiarazione dello stato di emergenza per i territori colpiti. Effettuati i sopralluoghi di rito nelle aree colpite, il Dipartimento ha richiesto alla Regione di predisporre una relazione di supporto alla richiesta di stato di emergenza”.

“La Protezione civile regionale a tal proposito – prosegue – Giovani – ha attivato la piattaforma informatica, già utilizzata in precedenti stati emergenziali, per la ricognizione dei danni, criticità e fabbisogni, per consentire il corretto utilizzo di tale strumento ai Comuni interessati, di qui un incontro tecnico di approfondimento”.

In particolare nella piattaforma andranno indicate le somme spese nelle fasi emergenziali di primo soccorso, gli interventi di somma urgenza attivati per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità, le criticità residue ancora presenti con gli interventi urgenti da eseguire ed i fabbisogni necessari al ripristino dei danni al patrimonio pubblico e privato.