Cresa: aumenta l’occupazione, ma è precaria

Secondo l’indagine congiunturale del Cresa su un campione di 464 imprese con almeno 10 addetti, nel IV trimestre 2016 la fase di ripresa dell’industria manifatturiera regionale è proseguita.

L’attività produttiva ha registrato, secondo il Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali, infatti, un aumento del 2,8% rispetto allo stesso trimestre del 2015, soprattutto grazie alle buone performance nel campo della metalmeccanica, della lavorazione di minerali non metalliferi e dell’intero comparto tradizionale (alimentare, tessile-abbigliamento, legno). Contrazioni marcate, invece, dell’attività emergono nella chimico-farmaceutica, nei mezzi di trasporto, nell’elettronica.

Sono state ancora le imprese con più di 250 addetti a trainare il sistema produttivo regionale (+8% rispetto al 2015) mentre sorprende il consolidamento della ripresa delle imprese di minori dimensioni. La dinamica occupazionale non è stata brillante, anche se appare positiva. Un dato che, secondo il Cresa, andrebbe però indagato e che arriva dopo sette anni di tendenza declinante.

E il futuro? L’opinione degli imprenditori intervistai non è sempre positiva: prevalgono aspettative negative nel comparto del legno e dei mobili e in quelli della lavorazione di minerali non metalliferi e farmaceutica; positive le aspettative fra gli operatori dell’elettronica, dei mezzi di trasporto, del tessile. In realtà, questa mutevolezza di giudizio non è una novità, è stata rilevata nel corso di tutto il 2016 e rende di difficile interpretazione le risposte offerte dagli imprenditori relativamente a questa variabile.

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