Cresa: migliora l’economia. A trainare è l’edilizia

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Economia in Abruzzo: emergono segnali di miglioramento. Il Cresa: a trainare è l’edilizia, ancora in affanno commercio e artigianato.

La fase nera della crisi economica sembra ormai alle spalle, anche per l’Abruzzo, in linea con la tendenza registrata già nei mesi scorsi. La nostra regione ha agganciato la ripresa economica registrata a già da un anno a livello globale e nazionale, con l’Italia che è uscita dalla recessione nel 2014.

L’Abruzzo è, però, in ritardo rispetto alla media del Paese. La congiuntura economica abruzzese del primo semestre 2015 è stata fotografata dal Cresa, il Centro regionale di studi e di ricerche economico sociali, che ha analizzato i dati dell’edilizia – il settore trainante dell’economia per effetto della ricostruzione post-sisma – dell’artigianato e del commercio.

Più che la fase di crisi del 2008-2009, a pesare sull’economia regionale è stata quella del 2012-2014, che ha avuto effetti reali molto pesanti. Per l’intero 2015 si attende una modesta ripresa anche dei consumi delle famiglie, contenuta rispetto al resto del Paese ma comunque riguardante beni durevoli e non soltanto di prima necessità.

Tra i segnali positivi registrati dall’edilizia c’è l’incremento annuo di fatturato e commesse e la crescita semestrale dell’occupazione. Proseguono le difficoltà del settore commerciale con diminuzioni del fatturato e dell’occupazione e aumento dei costi. L’artigianato mostra risultati negativi di fatturato e ordini ma l’occupazione cresce leggermente nel semestre.

Le previsioni sono negative per commercio e artigianato e positive per l’edilizia. Le grandi imprese registrano le migliori performance tendenziali degli indicatori. Relativamente alla demografia di impresa, i dati Infocamere-Movimprese mostrano tra il I semestre 2015 e il primo semestre 2014 un calo delle imprese attive operanti in tutti i settori suddetti (edilizia: -3,1%; commercio: -0,2%; artigianato: -3,0%) sebbene si evidenzi un elemento positivo dato dalla flessione delle cessazioni di impresa (edilizia: -11,9%; commercio: -4,8%; artigianato: -11,8%).

Inoltre, le performance ottenute dalle imprese intervistate non sono state favorevoli, considerando che commercio e artigianato hanno fatto rilevare andamenti generalmente negativi degli indicatori considerati. Si discosta da questo quadro un po’ fosco, l’edilizia che registra alcuni segnali positivi quali l’incremento annuo di fatturato e commesse e semestrale dell’occupazione.

Il direttore del Cresa Francesco Prosperococco spiega che comunque “ci sono segnali di un certo recupero, soprattutto tra le imprese edili, che fanno ben sperare per il futuro. E, infatti, il settore delle costruzioni è l’unico tra quelli considerati a guardare ottimisticamente ai prossimi sei mesi. Inoltre, sembra che in questo primo semestre del 2015 nell’artigianato e nell’edilizia la maggiore dimensione aziendale abbia favorito il raggiungimento di migliori risultati. Questo fenomeno non si è verificato anche tra le imprese commerciali, considerando che quelle di maggiori dimensioni, cioè la grande distribuzione, hanno registrato le performance del fatturato più preoccupanti”.