L’Aquila, balcone rimosso perché rischiava il crollo

L’Aquila, balcone rimosso perché rischiava il crollo. Il balcone smantellato è uno di quelli pericolanti del Progetto Case, gli alloggi antisismici realizzati dopo il terremoto del 2009.

Il Progetto Case, nato per ospitare 15.000 aquilani rimasti senza abitazione per le lesioni e i crolli agli edifici, torna a far parlare di sé con un nuovo allarme strutturale. Nella mattinata odierna i tecnici e gli uomini del Comando provinciale del Corpo Forestale sono in azione nella new town di Cese di Preturo, una delle 19 realizzate, per rimuovere un altro balcone a rischio crollo. Ad agire sono gli uomini del comando stazione di Tornimparte e della squadra di polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato. Alcuni mesi fa gli occupanti dell’alloggio in questione erano già stati trasferiti in altro appartamento. Complessivamente sono 800 i balconi sequestrati nei mesi scorsi in 494 appartamenti, su disposizione del gip del tribunale dell’Aquila, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria seguita al primo crollo. Gli accertamenti della Procura aquilana hanno già fatto iscrivere 37 persone nel registro degli indagati; le accuse vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato (per 18 milioni di euro) alla frode nelle pubbliche forniture, dal falso in atto pubblico al crollo. I difetti di costruzione riscontrati sui balconi riguardano in particolare il legno utilizzato, ritenuto di qualità scadente dalle perizie effettuate. L’indagine però ha coinvolto solo il 10% degli edifici, per questo il Comune, che è proprietario degli alloggi, lamenta una carenza di personale che ostacola la verifica globale degli alloggi.