L’Aquila, crisi centrodestra. Quagliariello: “Basta scazzottate, no a cambi di maglia alla vigilia del voto”

Volano gli stracci nel centrodestra all’Aquila, con l’attacco personale del commissario di Fi Martino al sindaco di FdI Biondi. Forza Italia verso l’azzeramento in Consiglio. Intanto il senatore Quagliariello invita a smorzare i toni e stigmatizza i cambi di maglia alla vigilia delle regionali.

Bocche cucite nel centrodestra aquilano e regionale, maggioranza comunale barricata dietro al silenzio con telefoni che squillano a vuoto durante la mattinata. L’unico a rispondere a telefono, da fuori città, è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale Giorgio De Matteis, che rinvia ogni sua dichiarazione a lunedì:

“Non dirò una parola in questi due giorni”, dice De Matteis, lasciando intendere però di essere per lo meno “basito” per quanto sta succedendo all’Aquila.

Interviene anche il senatore di “Noi con L’Italia” Gaetano Quagliariello, che rimanda tutto alla riunione che si terrà lunedì tra Berlusconi, Salvini e Meloni, da cui dovrà finalmente uscire il nome del candidato presidente in Abruzzo. Quagliariello mette in guardia e ne ha veramente per tutti:

“Non si può tirare la corda oltre il consentito – dice il senatore – in politica esistono delle regole che vanno rispettate. La prima è che la candidatura debba essere espressa in tempo per poter fare una valida campagna elettorale; la seconda è che non ci si insulta dentro la stessa coalizione; terza regola è che non si operino cambi di maglia o quanto meno non si sollecitino nei giorni e nelle settimane precedenti le elezioni”,

dice con evidente riferimento alle voci che indicano il vicesindaco di Forza Italia Guido Quintino Liris deciso a passare con Fratelli d’Italia, il partito del sindaco Pierluigi Biondi, portando con sé i consiglieri e l’assessora alla cultura Sabrina Di Cosimo: uno scenario che vedrebbe, se si realizzasse, azzerare il gruppo forzista in Consiglio comunale.

“Sulla base di queste evidenza sto cercando di dare una mano a ricomporre la situazione per fare emergere una soluzione positiva da questa scazzottata”.

In sostanza Quagliariello auspica che dai vari contatti in corso in queste ore esca finalmente il nome del candidato per il centrodestra:

Speriamo con soddisfazione di tutti. L’obiettivo è che il centrodestra torni a governare l’Abruzzo e se non si troverà la quadra sul nome nelle prossime ore – mette in guardia il senatore – da possibile vittoria tutto si trasformerà in una sconfitta”.

Quanto all’indicazione di Marco Marsilio come candidato proposto da Fratelli d’Italia, Quagliariello ricorda che c’è una terna di nomi (oltre al senatore romano, ci sono anche l’ex assessore regionale Giandonato Morra e il cardiochirurgo Massimiliano Foschi) da cui lunedì uscirà il prescelto. Infine il messaggio rivolto a tutti i protagonisti della lite nel centrodestra, a

“tornare nei ranghi, perché le regole della politica non possono essere stravolte da comportamenti tipici dell’asilo infantile”.

Parole probabilmente destinate a far discutere ancora.

Intanto, in vista del tavolo con i leader nazionali la crisi del centrodestra regionale sembra esplodere da un momento all’altro, in un contesto in cui le bordate non mancano a destra e a manca. Tutto nasce dal ritiro – ieri – da parte del sindaco dell’Aquila delle deleghe all’assessora comunale forzista al Bilancio, Annalisa Di Stefano, “rea” di avere partecipato alla conferenza stampa del suo coordinatore, Martino, che in quella occasione aveva definito l’iniziale candidatura di Biondi alla Regione “psichedelica”. L’assessora non avrebbe preso le distanze da quelle parole, così come pure non ha ancora fatto il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, presente alla stessa conferenza stampa e che, però, resta al suo posto.

Una decisione, quella del sindaco, che ha scatenato le ire del commissario del coordinamento di Forza Italia Martino, che definisce Biondi:

“un ragazzo complessato”, e il suo un “comportamento infantile, squadrista e irresponsabile di un sindaco che pensa a progettare da tempo la fuga dall’amministrazione comunale per approdare in Regione solo per avere stipendi e indennità più alte”.

Parole durissime quelle di Martino, che ne ha per tutta l’amministrazione comunale: sono diversi i componenti di Giunta e Consiglio comunale in quota maggioranza – fa notare Martino – (fra cui l’assessore comunale all’Ambiente, Emanuele Imprudente, di Fratelli d’Italia e il vicesindaco), che hanno intrapreso la corsa per le regionali in sostanza pronti a lasciare la città senza un’amministrazione:

“Chi vuole amministrare L’Aquila? – chiede Martino, che parla di “un atteggiamento ingiusto verso una città che dev’essere ricostruita. Ad esempio – dice – perché non si pensa a nominare i presidenti dei consorzi che ancora sono sprovvisti, anziché pensare a usare la città come vaporetto per la propria carriera politica?”, rincara Martino.

In poche parole bollando come irresponsabili gli esponenti del centrodestra eletti nemmeno due anni fa alla guida della città terremotata. Ma Martino usa la leva “Biondi” per andare a colpire più lontano:

“Perchè uno come Marsilio, romano, lontano dall’Aquila, può essere candidato e io, nato a Torre dei Passeri, a 60 km dall’Aquila, non vado bene? Ho incominciato questa esperienza politica per farla bene, non me l’ha ordinato nessuno. O porto a termine questo percorso bene, oppure non lo faccio per niente”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=0y7LPbPj6qw